Giobbe 17

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 «Il mio soffio vitale si spegne, i miei giorni si estinguono, il sepolcro mi aspetta!2 Sono attorniato da schernitori e non posso chiudere occhio a causa delle loro parole amare.3 O Dio, deposita la mia cauzione presso di te; se no, chi altro vorrebbe porgermi la mano?4 Poiché tu hai chiuso il cuore di costoro alla ragione, perciò non li farai trionfare.5 Chi denuncia un amico perché diventi preda altrui vedrà accecare gli occhi dei suoi figli.6 Egli mi ha reso la favola dei popoli e sono divenuto uno a cui si sputa in faccia.7 L’occhio mio si oscura dal dolore, le mie membra non sono più che un’ombra.8 Gli uomini retti ne sono colpiti di stupore, l’innocente si sdegna contro l’empio;9 ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre più.10 Quanto a voi tutti, tornate pure, fatevi avanti, ma fra voi non troverò un saggio.11 I miei giorni passano; i miei disegni, i disegni cari al mio cuore, sono distrutti;12 e costoro pretendono che la notte sia giorno, che la luce sia vicina, quando tutto è buio!13 Se aspetto come casa mia il soggiorno dei morti, se già mi sono fatto il letto nelle tenebre,14 al sepolcro dico: “Tu sei mio padre”, e ai vermi: “Siete mia madre e mia sorella”.15 Dov’è dunque la mia speranza? Questa speranza mia chi la può scorgere?16 Essa scenderà alle porte del soggiorno dei morti, quando nella polvere troveremo riposo assieme».

Giobbe 17

Lutherbibel 2017

di Deutsche Bibelgesellschaft
1 Mein Geist ist zerbrochen, meine Tage sind ausgelöscht; nur das Grab bleibt mir.2 Fürwahr, Gespött umgibt mich, und auf ihrem Hadern muss mein Auge weilen.3 Sei du selbst mein Bürge bei dir – wer sonst soll für mich bürgen? (Giob 16,19)4 Denn du hast ihrem Herzen den Verstand verborgen, darum wirst du ihnen den Sieg nicht geben.5 Zum Teilen lädt einer Freunde ein, doch die Augen seiner Kinder müssen verschmachten.6 Er hat mich zum Sprichwort unter den Leuten gemacht, und ich muss mir ins Angesicht speien lassen. (Giob 30,9)7 Mein Auge ist dunkel geworden vor Gram, und alle meine Glieder sind wie ein Schatten.8 Darüber entsetzen sich die Gerechten, und die Unschuldigen entrüsten sich über die Ruchlosen.9 Aber der Gerechte hält fest an seinem Weg, und wer reine Hände hat, nimmt an Stärke zu.10 Wohlan, kehrt euch alle wieder her und kommt; ich werde dennoch keinen Weisen unter euch finden!11 Meine Tage sind vergangen; zerrissen sind meine Pläne, die mein Herz besessen haben.12 Nacht will man mir zum Tag machen: Licht sei näher als Finsternis.13 Wenn ich auch lange warte, so ist doch bei den Toten mein Haus, und in der Finsternis ist mein Bett gemacht.14 Das Grab nenne ich meinen Vater und die Würmer meine Mutter und meine Schwester.15 Worauf soll ich denn hoffen? Und wer sieht noch Hoffnung für mich?16 Hinunter zu den Toten wird sie fahren, wenn alle miteinander im Staub liegen.