di Biblica1Quel primo patto fra Dio e il suo popolo aveva delle norme per il culto e un santuario qui sulla terra.2In questo luogo di culto cʼerano due stanze. Nella prima si trovavano il candelabro dʼoro e la tavola sulla quale venivano messi dei pani speciali santificati. Questa parte si chiamava il«Luogo Santo».3Poi, dietro una cortina, cʼera unʼaltra stanza chiamata il«Luogo Santissimo»,4dove si trovavano lʼaltare dʼoro per lʼincenso e una cassa tutta ricoperta dʼoro: «lʼArca del patto». In questa cassa cʼerano: unʼurna dʼoro, che conteneva la manna, il bastone dʼAronne, che Dio aveva fatto fiorire, e le tavole di pietra su cui erano scritti i comandamenti del patto.5Sopra lʼarca dʼoro cʼerano le statue di angeli chiamati cherubini, i guardiani della gloria di Dio, con le ali aperte sul coperchio dellʼarca detto il«Propiziatorio» su cui si offriva il sangue per avere il perdono dei peccati. Ma ora non è il caso di entrare nei dettagli.6Ebbene, dopo aver disposto così tutte queste cose, i sacerdoti entrano regolarmente nella prima stanza per svolgere il loro servizio.7Nella seconda stanza, invece, può entrare soltanto il sommo sacerdote, e una sola volta allʼanno. E quando vi entra, deve sempre portare del sangue di animali che offre a Dio per la purificazione dei propri peccati e di quelli del popolo.8Con questo lo Spirito Santo ci fa capire che, secondo lʼantico sistema, la gente comune non può entrare nel Luogo Santissimo. Ciò avviene finché sussiste la prima stanza con lʼintero sistema che essa rappresenta.9Questa è unʼimportante lezione per i giorni nostri. Infatti, secondo lʼantico sistema, si offrono doni e sacrifici che non riescono però a cambiare il cuore di chi li offre.10Perché lʼantico sistema si limita a seguire certi rituali, come ad esempio: che cosa mangiare o bere, come procedere alle diverse abluzioni, ed altre regole che sono state valide, finché non è venuto Cristo a cambiare tutto in meglio.11Cristo invece è venuto come sommo sacerdote, di questo sistema migliore: quello che abbiamo noi adesso. Egli è entrato nel tabernacolo più grande e più perfetto, quello del cielo, un tabernacolo non costruito dagli uomini, vale a dire, che non fa parte di questo mondo.12Una volta per tutte Cristo è entrato in quella stanza più interna, il Luogo Santissimo. Là non ha portato sangue di capre o di tori, ma il proprio sangue, per mezzo del quale ci ha assicurato la salvezza eterna.
Il Nuovo Patto
13Se, in base allʼantico sistema, il sangue delle capre e dei tori e la cenere di una vitella bruciata potevano purificare il corpo dellʼuomo dal peccato,14quanto più il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza dalle opere morte (i peccati che abbiamo commesso), per servire il Dio Vivente. Questo significa che non dobbiamo sentirci colpevoli per i nostri peccati. Perché, con lʼaiuto dello Spirito Santo eterno, Cristo, di sua spontanea volontà, ha offerto se stesso a Dio come vittima immacolata per i nostri peccati.15Quindi, Cristo è il mediatore di un nuovo patto tra Dio e gli uomini, affinché tutti quelli che sono chiamati da Dio possano ricevere quelle cose meravigliose ed eterne che Dio ha loro promesso. Questo è possibile perché Cristo è morto per liberare gli uomini dalla pena dei peccati commessi, mentre dipendevano ancora dal vecchio patto.16Ora, se qualcuno muore e lascia un testamento, nessuno avrà lʼeredità, finché non sarà stata accertata la morte di chi ha scritto quel testamento.17Infatti, un testamento è valido soltanto in caso di morte di chi lʼha scritto; non ha valore, invece, se chi lo ha fatto è ancora vivo.18Per questa ragione il primo patto dovette essere inaugurato con uno spargimento di sangue.19Infatti, dopo che Mosè ebbe dato al popolo tutte le leggi di Dio, prese il sangue di capre e vitelli, lo mischiò con acqua, poi, servendosi di rami dʼissopo e di lana scarlatta, lo spruzzò sopra il libro delle leggi di Dio e su tutto il popolo, dicendo:20«Questo è il sangue che segna lʼinizio del patto fra voi e Dio, il patto che Dio mi ha ordinato di fare con voi».21E nello stesso modo, spruzzò di sangue il tabernacolo e tutti gli oggetti che servivano per il culto.22Così possiamo dire che, secondo il vecchio patto basato sulle leggi di Mosè, quasi ogni cosa veniva purificata col sangue, perché senza spargimento di sangue non cʼè perdono dei peccati.23Questa è la ragione per cui il tabernacolo qui in terra e tutto ciò che conteneva, cose che sono soltanto una immagine della realtà del cielo, dovettero essere purificate da Mosè in quel modo, per mezzo del sangue di animali. Ma era necessario che anche le stesse realtà del cielo fossero purificate con sacrifici molto più preziosi.24Infatti, Cristo non è entrato in un santuario terreno, che è solo una immagine del vero tempio in cielo. Egli è entrato proprio nel cielo, per essere ora il nostro avvocato davanti a Dio.25Non vi è entrato per offrire se stesso più volte, come fa il sommo sacerdote qui sulla terra, che ogni anno offre il sangue di animali nel Luogo Santissimo.26In tal caso, sarebbe dovuto morire più volte, dalla creazione del mondo in poi. Invece no! Cristo è venuto una volta per tutte, ora che siamo alla fine dei tempi, per eliminare il peccato per sempre, morendo per noi.27E, come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta e dopo la morte siano giudicati da Dio,28così anche Cristo fu offerto in sacrificio una sola volta per cancellare i peccati di molte persone; e tornerà di nuovo, non per i nostri peccati stavolta, ma per portare la salvezza a tutti quelli che lʼaspettano.
Der alttestamentliche ist nur Abbild des vollkommenen Gottesdienstes
1Es hatte nun zwar auch der erste ⟨Bund⟩ Satzungen des Dienstes[1] und das irdische[2] Heiligtum. (Ro 9,4)2Denn es wurde ein Zelt aufgerichtet, das vordere[3] – in dem sowohl der Leuchter als auch der Tisch und die Schaubrote[4] waren –, das das Heilige genannt wird, (Eso 39,32; Eso 40,22)3hinter dem zweiten Vorhang aber ein Zelt, das das Allerheiligste genannt wird, (Eso 26,31)4das einen goldenen Räucheraltar und die überall mit Gold überdeckte Lade des Bundes hatte, in welcher der goldene Krug, der das Manna enthielt, und der Stab Aarons, der gesprosst hatte, und die Tafeln des Bundes waren; (Eso 16,33; Eso 25,11; Eso 40,20; Le 16,12; Nu 17,23; De 10,5; 1Re 6,22; 1Re 8,9)5oben über ihr aber die Cherubim der Herrlichkeit, die den Versöhnungsdeckel[5] überschatteten, von welchen Dingen jetzt nicht im Einzelnen zu reden ist. (Eso 25,18)6Da aber dies so eingerichtet ist, gehen zwar in das vordere Zelt die Priester allezeit hinein und verrichten die Dienste[6], (Eso 30,7; Nu 18,3; 1Cr 23,13)7in das zweite aber einmal im Jahr allein der Hohe Priester, nicht ohne Blut, das er darbringt für sich selbst und für die Verirrungen des Volkes. (Eso 30,10; Le 16,1; Eb 9,25)8Damit zeigt der Heilige Geist an, dass der Weg zum Heiligtum noch nicht offenbart ist, solange das vordere Zelt noch Bestand hat. (Eb 10,15)9Dieses ist ein Gleichnis für die gegenwärtige Zeit, nach dem sowohl Gaben als auch Schlachtopfer dargebracht werden, die im Gewissen den nicht vollkommen machen können, der den Gottesdienst ausübt[7]. (Ga 3,21; Eb 7,19)10Es sind nur – neben Speisen und Getränken und verschiedenen Waschungen – Satzungen des Fleisches, die bis zur Zeit einer richtigen Ordnung[8] auferlegt sind. (Le 11,2; Le 15,18; Nu 19,8; Ga 4,2; Col 2,16; Eb 7,16; Eb 13,9)
Das einmalige und vollkommene Opfer Jesu
11Christus aber ist gekommen als Hoher Priester der zukünftigen[9] Güter und ist durch das größere und vollkommenere Zelt – das nicht mit Händen gemacht, das heißt, nicht von dieser Schöpfung ist – (Eb 8,2)12und nicht mit Blut von Böcken und Kälbern, sondern mit seinem eigenen Blut ein für alle Mal in das Heiligtum hineingegangen und hat ⟨uns⟩ eine ewige Erlösung erworben[10]. (Le 16,15; At 20,28; Ef 1,7; Col 1,20; Eb 7,27; Eb 10,4)13Denn wenn das Blut von Böcken und Stieren und die Asche einer jungen Kuh, auf die Unreinen gesprengt, zur Reinheit des Fleisches heiligt, (Le 16,15; Nu 19,9; Eb 10,4)14wie viel mehr wird das Blut des Christus, der sich selbst durch den ewigen Geist ⟨als Opfer⟩ ohne Fehler Gott dargebracht hat, euer[11] Gewissen reinigen von toten Werken, damit ihr dem lebendigen Gott dient[12]! (Giov 10,18; Ef 5,2; 1Te 1,9; Eb 1,3; Eb 6,1; Eb 10,22; 1P 1,19; 1G 1,7)15Und darum ist er Mittler eines neuen Bundes, damit, da der Tod geschehen ist zur Erlösung von den Übertretungen unter dem ersten Bund, die Berufenen die Verheißung des ewigen Erbes empfangen. (At 13,39; At 20,32; Eb 8,6)16– Denn wo ein Testament[13] ist, da muss notwendig der Tod dessen eintreten, der das Testament gemacht hat.17Denn ein Testament ist gültig, wenn der Tod eingetreten ist[14], weil es niemals Kraft hat, solange der lebt, der das Testament gemacht hat. –18Daher ist auch der erste ⟨Bund⟩ nicht ohne Blut eingeweiht worden.19Denn als jedes Gebot nach dem Gesetz von Mose dem ganzen Volk mitgeteilt war, nahm er das Blut der Kälber und Böcke mit Wasser und Purpurwolle und Ysop[15] und besprengte sowohl das Buch selbst als auch das ganze Volk (1G 5,6)20und sprach: »Dies ist das Blut des Bundes, den Gott für euch geboten hat.« (Eso 24,8)21Aber auch das Zelt und alle Gefäße des Dienstes besprengte er ebenso mit dem Blut; (Eso 29,12; Le 8,15)22und fast alle Dinge werden mit Blut gereinigt nach dem Gesetz, und ohne Blutvergießen gibt es keine Vergebung. (Le 16,14; Le 17,11; Mat 26,28)23⟨Es ist⟩ nun nötig, dass die Abbilder der in den Himmeln ⟨befindliche Dinge⟩ hierdurch gereinigt werden, die himmlischen Dinge selbst aber durch bessere Schlachtopfer als diese. (Eb 8,5)24Denn Christus ist nicht hineingegangen in ein mit Händen gemachtes Heiligtum, ein Abbild des wahren ⟨Heiligtums⟩, sondern in den Himmel selbst, um jetzt vor dem Angesicht Gottes für uns zu erscheinen, (Eb 7,25; Eb 8,1)25auch nicht, um sich selbst oftmals zu opfern, wie der Hohe Priester alljährlich mit fremdem Blut in das Heiligtum hineingeht (Eb 9,7)26– sonst hätte er oftmals leiden müssen von Grundlegung der Welt an –; jetzt aber ist er einmal in der Vollendung der Zeitalter[16] offenbar geworden, um durch sein Opfer[17] die Sünde aufzuheben. (Da 9,24; Giov 1,29; Ro 6,10; 1Co 10,11; Ga 4,4; Eb 1,3; Eb 7,27)27Und wie es den Menschen bestimmt[18] ist, einmal zu sterben, danach aber das Gericht, (Gen 3,19; 1Cr 29,15; Eb 6,2)28so wird auch der Christus, nachdem er einmal geopfert worden ist, um vieler Sünden zu tragen, zum zweiten Male ohne ⟨Beziehung zur⟩ Sünde[19] denen zum Heil[20] erscheinen, die ihn erwarten. (Is 53,12; Giov 14,3; Ro 4,25; 1Te 1,10; 2Ti 4,8; 1P 2,24)
1Nun hatte ja der erste Bund seine Satzungen für den Gottesdienst und sein irdisches Heiligtum.2Denn es war da aufgerichtet das erste Zelt, worin der Leuchter war und der Tisch mit den Schaubroten, und es heißt das Heilige; (Eso 25,23; Eso 25,30; Eso 25,31)3hinter dem zweiten Vorhang aber war das Zelt, welches das Allerheiligste heißt. (Eso 26,33; Eb 6,19)4Darin waren das goldene Räuchergefäß und die Bundeslade, ganz mit Gold überzogen; in ihr waren der goldene Krug mit dem Manna und der Stab Aarons, der gegrünt hatte, und die Tafeln des Bundes. (Eso 16,31; Eso 16,33; Eso 25,10; Nu 17,23)5Oben darüber aber waren die Cherubim der Herrlichkeit, die überschatteten den Gnadenort[1]. Von diesen Dingen ist jetzt nicht im Einzelnen zu reden. (Eso 25,17; Le 16,2; Le 16,13; Ro 3,25)6Da dies alles so eingerichtet ist, gehen die Priester allezeit in das erste Zelt und richten den Gottesdienst aus. (Nu 18,3)7In das zweite aber geht nur einmal im Jahr allein der Hohepriester, und das nicht ohne Blut, das er opfert für die unwissentlich begangenen Sünden, die eigenen und die des Volkes. (Eso 30,10; Le 16,2; Le 16,14)8Damit macht der Heilige Geist deutlich, dass der Weg ins Heilige noch nicht offenbart sei, solange das erste Zelt Bestand habe. (Eb 10,19)9Das ist ein Gleichnis für die gegenwärtige Zeit: Es werden da Gaben und Opfer dargebracht, die nicht im Gewissen vollkommen machen können den, der Gott dient (Eb 7,18)10allein mit Speise und Trank und verschiedenen Waschungen. Dies sind irdische Satzungen, die bis zu der Zeit der Besserung auferlegt sind. (Le 11,2; Nu 19,1)11Christus aber ist gekommen als Hoherpriester der Güter bei Gott durch das größere und vollkommenere Zelt, das nicht mit Händen gemacht ist, das ist: das nicht von dieser Schöpfung ist.12Er ist auch nicht durch das Blut von Böcken oder Kälbern, sondern durch sein eigenes Blut ein für alle Mal in das Heiligtum eingegangen und hat eine ewige Erlösung erlangt.13Denn wenn schon das Blut von Böcken und Stieren und die Asche von der Kuh durch Besprengung die Unreinen heiligt, sodass sie leiblich rein sind, (Nu 19,2; Nu 19,9; Nu 19,17)14um wie viel mehr wird dann das Blut Christi, der sich selbst als Opfer ohne Fehl durch den ewigen Geist Gott dargebracht hat, unser Gewissen reinigen von den toten Werken, zu dienen dem lebendigen Gott! (Eb 1,3; 1P 1,18; 1G 1,7; Ap 1,5)15Und darum ist er auch der Mittler des neuen Bundes, auf dass durch seinen Tod, der geschehen ist zur Erlösung von den Übertretungen unter dem ersten Bund, die Berufenen das verheißene ewige Erbe empfangen. (1Ti 2,5; Eb 8,6; Eb 12,24)16Denn wo ein Testament[2] ist, da muss der Tod dessen geschehen sein, der das Testament gemacht hat.17Denn ein Testament tritt erst in Kraft mit dem Tode; es ist niemals in Kraft, solange der noch lebt, der es gemacht hat.18Daher wurde auch der erste Bund nicht ohne Blut gestiftet.19Denn als Mose alle Gebote gemäß dem Gesetz allem Volk gesagt hatte, nahm er das Blut von Kälbern und Böcken mit Wasser und Scharlachwolle und Ysop und besprengte das Buch und alles Volk (Eso 24,3; Nu 19,6)20und sprach: »Das ist das Blut des Bundes, den Gott euch geboten hat.« (Eso 24,8)21Und das Zelt und alle Geräte für den Gottesdienst besprengte er desgleichen mit Blut. (Le 8,15)22Und es wird fast alles mit Blut gereinigt nach dem Gesetz, und ohne dass Blut ausgegossen wird, geschieht keine Vergebung. (Le 17,11)23So also mussten die Abbilder der himmlischen Dinge gereinigt werden; die himmlischen Dinge selbst aber müssen bessere Opfer haben als jene. (Eb 8,5)24Denn Christus ist nicht eingegangen in das Heiligtum, das mit Händen gemacht und ein Abbild des wahren Heiligtums ist, sondern in den Himmel selbst, um jetzt zu erscheinen vor dem Angesicht Gottes für uns; (Eb 7,25; 1G 2,1)25auch nicht, um sich oftmals zu opfern, wie der Hohepriester alle Jahre mit fremdem Blut in das Heiligtum geht;26sonst hätte er oft leiden müssen vom Anfang der Welt an. Nun aber, am Ende der Zeiten, ist er ein für alle Mal erschienen, um durch sein eigenes Opfer die Sünde aufzuheben. (1Co 10,11; Ga 4,4; Eb 1,3)27Und wie den Menschen bestimmt ist, einmal zu sterben, danach aber das Gericht: (Gen 3,19)28so ist auch Christus einmal geopfert worden, die Sünden vieler wegzunehmen; zum zweiten Mal erscheint er nicht der Sünde wegen, sondern zur Rettung derer, die ihn erwarten. (Is 53,12; Eb 10,10; Eb 10,12; Eb 10,14)
1Nun gehörten ja bereits zum ersten Bund gottesdienstliche Vorschriften, und es gab schon damals ein Heiligtum – allerdings ein irdisches,2ein Zelt, das folgendermaßen aufgebaut und eingerichtet war: Es hatte einen vorderen Raum, in dem der Leuchter, der Tisch und – darauf ausgelegt – die geweihten Brote waren. Dieser erste Raum des Zeltes, ´den man durch einen Vorhang betrat,` wurde das Heilige genannt. (Eso 25,23; Eso 25,31; Eso 26,1)3Dahinter befand sich, durch einen weiteren Vorhang abgetrennt, ein zweiter Raum, das so genannte Allerheiligste, (Eso 26,31)4zu dem der goldene Räucheraltar und die ganz mit Gold überzogene Bundeslade gehörten. In dieser waren der goldene Krug mit dem Manna[1], der Stab Aarons, der Blüten getrieben hatte, und die ´beiden` Steintafeln ´mit den Gesetzesbestimmungen` des Bundes[2]. (Eso 16,1; Eso 25,10; Eso 25,16; Eso 30,1; Nu 17,16; De 10,1)5Auf der Bundeslade standen – als Hinweis auf die Gegenwart der Herrlichkeit Gottes – zwei Kerube, die ihre Flügel über der Deckplatte der Lade, dem so genannten Sühnedeckel, ausbreiteten.[3] (Eso 25,18)6So sahen also – ohne dass wir jetzt auf weitere Einzelheiten einzugehen brauchen – Aufbau und Einrichtung des Heiligtums aus. Jeden Tag nun betraten die Priester den vorderen Raum des Zeltes, um dort ihre gottesdienstlichen Pflichten zu erfüllen.7Den hinteren Raum jedoch durfte nur der Hohepriester betreten, und zwar nur ein einziges Mal im Jahr und nur mit dem Blut ´von Opfertieren`. Dieses Blut brachte er als Opfer für seine eigenen Verfehlungen[4] und für die des Volkes dar. (Le 16,1)8Was lehrt uns der Heilige Geist durch das alles? Er macht deutlich, dass der Weg ins ´himmlische` Heiligtum nicht offen ist, solange die Bestimmungen des irdischen Zeltes in Kraft sind[5].9Dieses Zelt ist nämlich ein Sinnbild, dessen volle Bedeutung wir erst in der heutigen Zeit verstehen[6]: Die Gaben und Opfer, die nach den Vorschriften des Gesetzes dargebracht werden, sind nicht imstande, den Opfernden wirklich von seiner Schuld zu befreien und sein Gewissen zur Ruhe zu bringen[7].10Bei allen diesen Vorschriften geht es um Äußerlichkeiten[8] – um Fragen des Essens und Trinkens und um eine Vielzahl[9] von rituellen Waschungen –, und sie gelten deshalb auch nur bis zu dem Zeitpunkt, an dem eine neue und bessere Ordnung[10] eingeführt wird.
Das Opfer des Hohenpriesters Christus
11´Jetzt aber ist diese Zeit angebrochen, denn jetzt` ist Christus gekommen, der Hohepriester, der uns die wahren Güter gebracht hat[11]. Er hat ein größeres und vollkommeneres Zelt durchschritten, ein Zelt, das nicht von Menschen gemacht wurde und nicht zu dieser Schöpfung gehört.12Und was ihm den Weg ins Heiligtum[12] öffnete[13], war nicht das Blut von Böcken und Kälbern, sondern sein eigenes Blut. Ein einziges Mal ist er hineingegangen, und die Erlösung, die er bewirkt hat, gilt für immer und ewig[14].13Nun reinigt[15] zwar auch das Blut von Böcken und Stieren, aber dabei handelt es sich nur um eine äußerliche Reinheit. Und nicht anders ist es, wenn die, die unrein geworden sind, mit der ´in Wasser aufgelösten` Asche einer jungen Kuh besprengt werden. (Nu 19,1; Nu 19,17)14Das Blut Christi jedoch hat eine unvergleichlich größere Wirkung. Denn als Christus sich selbst, von Gottes ewigem Geist geleitet[16], Gott dargebracht hat, war das ein Opfer, dem kein Makel anhaftete. Deshalb reinigt uns sein Blut bis in unser Innerstes; es befreit unser Gewissen von der Belastung durch Taten, die letztlich zum Tod führen[17], sodass es uns jetzt möglich ist, dem lebendigen Gott zu dienen.15Christus ist also der Vermittler eines neuen Bundes. Mit seinem Tod hat er für die unter dem ersten Bund begangenen Übertretungen bezahlt, sodass jetzt alle, die Gott berufen hat, losgekauft sind und das ihnen zugesagte unvergängliche Erbe in Besitz nehmen können.16´Mit dem neuen Bund verhält es sich wie mit einem Testament.`[18] Um ein Testament vollstrecken zu können, muss man nachweisen, dass der, der es aufgesetzt hat, gestorben ist.17Erst im Todesfall wird es gültig; solange der Betreffende lebt, ist es noch nicht rechtskräftig.18Aus demselben Grund konnte auch der erste Bund nicht ohne Blut in Kraft treten.19Nachdem Mose das Gesetz[19] vor versammeltem Volk Gebot um Gebot verlesen hatte, nahm er das Blut von Kälbern und Böcken[20] sowie Wasser, scharlachrote Wolle und ein Ysop-Büschel, besprengte mit dem Blut sowohl das Gesetzbuch als auch das ganze Volk (Eso 24,3; Eso 24,6)20und erklärte: »Das ist das Blut des Bundes, zu dessen Einhaltung Gott euch verpflichtet hat[21].«[22] (Eso 24,8)21Ebenso[23] besprengte Mose auch das heilige Zelt und alle für den Gottesdienst bestimmten Geräte mit Blut.22Überhaupt ist nach dem Gesetz fast jedes Mal Blut nötig, wenn etwas gereinigt werden muss, und ohne das Blut eines Opfers gibt es keine Vergebung. (Le 17,11)23Mit solchen Mitteln müssen also die Einrichtungen des alten Bundes gereinigt werden. Aber diese sind ja nur ein Abbild der himmlischen Wirklichkeit. Wo es um die himmlische Wirklichkeit selbst geht[24], sind bessere Opfer erforderlich.[25]24Christus ist schließlich nicht in eine von Menschenhand gemachte Nachbildung des wahren Heiligtums[26] hineingegangen, sondern in den Himmel selbst, wo er sich nun unmittelbar bei Gott für uns einsetzt.25Der ´levitische` Hohepriester betritt das Heiligtum[27] viele Male ´im Lauf seines Lebens` – Jahr für Jahr von neuem –, und immer mit dem Blut eines Tieres, nicht mit seinem eigenen Blut[28]. Christus hingegen brachte sich selbst als Opfer dar, und er brauchte das nur ein einziges Mal zu tun[29].26Andernfalls hätte er ja seit der Erschaffung der Welt schon viele Male leiden ´und sterben` müssen. Tatsache jedoch ist, dass er nur einmal in die Welt kam – jetzt, am Ende der Zeiten –, um uns durch das Opfer seines eigenen Leibes von der Sünde zu befreien.27Sterben müssen alle Menschen; aber sie sterben nur einmal, und darauf folgt das Gericht.28Genauso wurde auch Christus nur einmal als Opfer dargebracht – als Opfer, das die Sünden der ganzen Menschheit[30] auf sich nahm. Wenn er wiederkommt, kommt er nicht mehr wegen der Sünde, sondern um denen Rettung zu bringen, die auf ihn warten.
Der levitische Priester- und Opferdienst ist vorläufig und unvollkommen
1Es hatte nun zwar auch der erste [Bund] gottesdienstliche Ordnungen und ein Heiligtum, das von [dieser] Welt war. (Ro 9,4; Eb 8,7; Eb 8,13)2Denn es war ein Zelt aufgerichtet, das vordere, in dem sich der Leuchter und der Tisch und die Schaubrote befanden; dieses wird das Heilige genannt. (Eso 25,8; Eso 26,33; Eso 40,17; Eso 40,22; Eso 40,34)3Hinter dem zweiten Vorhang aber befand sich das Zelt, welches das Allerheiligste genannt wird; (Eso 26,31)4zu diesem gehört der goldene Räucheraltar und die Bundeslade, überall mit Gold überzogen, und in dieser war der goldene Krug mit dem Manna und der Stab Aarons, der gesprosst hatte, und die Tafeln des Bundes; (Eso 16,33; Eso 25,10; Eso 27,1; Eso 34,28; Eso 40,20; Le 16,2; Le 16,12; Nu 17,10; 1Re 8,9; Giov 6,31)5oben über ihr aber die Cherubim der Herrlichkeit, die den Sühnedeckel überschatteten, worüber jetzt nicht im Einzelnen geredet werden soll. (Eso 25,18; Nu 7,89)6Da nun dies so eingerichtet ist, betreten zwar die Priester allezeit das vordere Zelt zur Verrichtung des Gottesdienstes; (Eso 30,7; Eso 40,31; 1Cr 23,13; Lu 1,8)7in das zweite [Zelt] aber geht einmal im Jahr nur der Hohepriester, [und zwar] nicht ohne Blut, das er für sich selbst und für die Verirrungen des Volkes darbringt.[1] (Eso 30,10; Le 16,1; Le 16,2)8Damit zeigt der Heilige Geist deutlich, dass der Weg zum Heiligtum noch nicht offenbar gemacht ist, solange das vordere Zelt Bestand hat. (1Ti 2,5; Eb 9,15; Eb 9,24; Eb 10,19)9Dieses ist ein Gleichnis für die gegenwärtige Zeit, in welcher Gaben und Opfer dargebracht werden, die, was das Gewissen anbelangt, den nicht vollkommen machen können, der den Gottesdienst verrichtet, (Ga 3,21; Eb 7,19; Eb 9,13; Eb 10,1; Eb 10,4)10der nur aus Speisen und Getränken und verschiedenen Waschungen [besteht] und aus Verordnungen für das Fleisch, die bis zu der Zeit auferlegt sind, da eine bessere Ordnung eingeführt wird. (Nu 19,8; Nu 19,13; Ga 4,1; Eb 7,16)
Das Blut des Hohepriesters Jesus Christus als Grundlage des neuen Bundes und der ewigen Erlösung
11Als aber der Christus kam als ein Hoherpriester der zukünftigen [Heils-] Güter, ist er durch das größere und vollkommenere Zelt, das nicht mit Händen gemacht, das heißt nicht von dieser Schöpfung ist, (Eb 3,1; Eb 4,14; Eb 8,2)12auch nicht mit dem Blut von Böcken und Kälbern, sondern mit seinem eigenen Blut ein für alle Mal in das Heiligtum eingegangen und hat eine ewige Erlösung[2] erlangt. (Le 16,15; Mar 14,24; Lu 22,20; Giov 6,51; Ef 1,7; Col 1,13; Eb 7,27; Eb 9,24; Eb 10,4; 1P 1,18; Ap 5,9)13Denn wenn das Blut von Stieren und Böcken und die Besprengung mit der Asche der jungen Kuh die Verunreinigten heiligt zur Reinheit des Fleisches, (Le 16,14; Nu 19,9)14wie viel mehr wird das Blut des Christus, der sich selbst durch den ewigen Geist als ein makelloses Opfer Gott dargebracht hat, euer Gewissen reinigen von toten Werken, damit ihr dem lebendigen Gott dienen könnt. (Giov 10,18; Giov 12,26; At 24,14; Ro 7,6; Ef 5,2; 1Te 1,9; Eb 6,1; Eb 7,26; 1P 1,19; Ap 7,15)15Darum ist er auch der Mittler eines neuen Bundes[3], damit — da sein Tod geschehen ist zur Erlösung von den unter dem ersten Bund begangenen Übertretungen — die Berufenen das verheißene ewige Erbe empfangen. (At 13,38; At 20,32; Ro 3,24; Ef 1,7; 1Ti 2,5; Eb 8,6; 1P 1,3)16Denn wo ein Testament ist, da muss notwendig der Tod dessen eintreten, der das Testament gemacht hat;17denn ein Testament tritt auf den Todesfall hin in Kraft, da es keine Gültigkeit hat, solange derjenige lebt, der das Testament gemacht hat. (Ga 3,15)18Daher wurde auch der erste [Bund] nicht ohne Blut eingeweiht. (Eso 12,22; Eso 24,8; Eb 9,14; Eb 9,22)19Denn nachdem jedes einzelne Gebot nach dem Gesetz von Mose dem ganzen Volk verkündet worden war, nahm er das Blut der Kälber und Böcke mit Wasser und Purpurwolle und Ysop und besprengte sowohl das Buch selbst als auch das ganze Volk, (Eso 12,22; Le 14,4; Nu 19,18)20wobei er sprach: »Dies ist das Blut des Bundes, den Gott mit euch geschlossen hat!«[4] (Eso 24,8; Zac 9,11)21Auch das Zelt und alle Geräte des Gottesdienstes besprengte er in gleicher Weise mit Blut; (Eso 29,12; Le 8,15; Le 8,19; Eb 12,24; 1P 1,2)22und fast alles wird nach dem Gesetz mit Blut gereinigt, und ohne Blutvergießen geschieht keine Vergebung. (Le 16,14; Le 17,11)23So ist es also notwendig, dass die Abbilder der im Himmel befindlichen Dinge hierdurch gereinigt werden, die himmlischen Dinge selbst aber durch bessere Opfer als diese. (Eb 8,5)24Denn nicht in ein mit Händen gemachtes Heiligtum, in eine Nachbildung des wahrhaftigen, ist der Christus eingegangen, sondern in den Himmel selbst, um jetzt für uns vor dem Angesicht Gottes zu erscheinen; (Eb 1,3; Eb 6,19; Eb 7,25; 1G 2,1)25auch nicht, um sich selbst oftmals [als Opfer] darzubringen, so wie der Hohepriester jedes Jahr ins Heiligtum hineingeht mit fremdem Blut, (Eb 7,27; Eb 9,7)26denn sonst hätte er ja oftmals leiden müssen von Grundlegung der Welt an. Nun aber ist er einmal offenbar geworden in der Vollendung der Weltzeiten zur Aufhebung der Sünde durch das Opfer seiner selbst. (Da 9,24; Ro 6,10; Ga 4,4; Eb 9,12)27Und so gewiss es den Menschen bestimmt ist, einmal zu sterben, danach aber das Gericht, (Gen 3,19; Sal 90,3; Ec 3,2; Ec 3,19; Ec 12,14; Giov 5,22; At 17,31; Ro 2,5; Ro 5,12; Ap 14,7; Ap 16,7)28so wird der Christus, nachdem er sich einmal zum Opfer dargebracht hat, um die Sünden vieler auf sich zu nehmen, zum zweiten Mal denen erscheinen, die auf ihn warten, nicht wegen der Sünde, sondern zum Heil. (Is 53,12; Giov 14,3; Fili 3,20; 1Te 1,10; 2Ti 4,8; Eb 10,10; Eb 10,12; Eb 10,14; 1P 1,8; 1P 2,24)
1Nun gab es in diesem ersten Bund zwischen Gott und Israel Bestimmungen für den Gottesdienst und ein heiliges Zelt hier auf der Erde.2Dieses Zelt hatte zwei Räume. Im ersten befanden sich ein Leuchter, ein Tisch und auf dem Tisch heilige Brote; dieser Raum wurde Heiligtum genannt. (Eso 25,23; Eso 26,1; Le 24,5)3Dann gab es einen Vorhang und hinter dem Vorhang lag der zweite Raum, der das Allerheiligste genannt wurde. (Eso 26,31)4In diesem Raum befanden sich ein goldener Räucheraltar und eine hölzerne Truhe – Bundeslade genannt –, die ringsum vergoldet war. Die Truhe enthielt ein goldenes Gefäß mit etwas Manna, den Stab Aarons, der Triebe bekommen hatte, und die Steintafeln des Bundes mit den Geboten. (Eso 16,33; Eso 25,10; Eso 30,1; Nu 17,23; De 10,3)5Herrliche Cherubim befanden sich oberhalb der Bundeslade. Ihre Flügel waren über den Deckel der Bundeslade, den Ort der Versöhnung, ausgebreitet. Aber wir können diese Dinge jetzt nicht alle im Einzelnen erklären. (Eso 25,17)6Als alles an seinem Platz stand, gingen die Priester regelmäßig im ersten Raum des Zeltes ein und aus und erfüllten ihren Dienst. (Nu 18,2)7Doch nur der Hohe Priester betrat das Allerheiligste, und das auch nur einmal im Jahr und immer mit Blut von Opfertieren, das er für sich und für die Sünden des Volkes darbrachte, die es aus Unwissenheit begangen hat. (Eso 30,10; Le 16,2; Eb 5,2)8Durch diese Bestimmungen zeigte der Heilige Geist, dass dem Volk der Weg zum Allerheiligsten noch nicht offen stand, solange der erste Raum des Zeltes noch Bestand hatte. (Giov 14,6; Eb 10,19)9Dies ist ein Gleichnis für unsere Gegenwart: Die Gaben und Opfer der Priester können das Gewissen der Menschen, die sie darbringen, letztlich nicht von Schuld befreien. (Eb 5,1; Eb 10,1)10Denn diese alten Satzungen beziehen sich nur auf Essen und Trinken und rituelle Waschungen – auf äußere Bestimmungen, die nur gelten, bis eine neue Ordnung kommt, die besser ist. (Le 11,2; Le 15,8; Nu 6,3; Nu 19,13)
Christus ist das vollkommene Opfer
11So ist Christus nun der Hohe Priester für all das Gute geworden, das gekommen ist. Er hat das große, vollkommene Heiligtum im Himmel betreten, das nicht von Menschen erbaut wurde und nicht Teil dieser Schöpfung ist. (Eb 8,2; Eb 10,1)12Ein einziges Mal brachte er Blut in jenes Allerheiligste, aber nicht das Blut von Böcken und Kälbern, sondern sein eigenes Blut, durch das er uns die Rettung brachte, die für alle Zeiten gilt. (Eb 7,27)13Früher konnte die Besprengung mit dem Blut von Böcken und Stieren oder mit der Asche einer jungen Kuh den Körper des Menschen von ritueller Unreinheit reinigen. (Le 16,3; Nu 19,9)14Wie viel mehr kann dann das Blut des Christus bewirken, denn durch die Kraft von Gottes ewigem Geist brachte Christus sich selbst Gott als vollkommenes Opfer für unsere Sünden dar. Er befreit unser Gewissen, indem er uns freispricht von unseren Taten, für die wir den Tod verdienen. Nun können wir dem lebendigen Gott dienen. (Eb 6,1; 1P 3,18; 1G 1,7)15Aus diesem Grund ist er der Vermittler eines neuen Bundes zwischen Gott und den Menschen, damit alle, die dazu berufen sind, das ewige Erbe empfangen können, das Gott ihnen versprochen hat. Denn Christus starb, um sie von der Strafe für die Sünden zu befreien, die sie zur Zeit des ersten Bundes begangen hatten. (1Ti 2,5; Eb 7,22)16Wenn nun jemand stirbt und ein Testament hinterlässt, bekommt niemand etwas, bevor nicht bewiesen ist, dass der Verfasser dieses Testaments wirklich tot ist.[1]17Das Testament tritt erst nach dem Tod dessen in Kraft, der es geschrieben hat. Solange er noch lebt, kann niemand es für sich in Anspruch nehmen.18Deshalb musste der erste Bund mit Blut als Beweis für den Tod besiegelt werden. (Eso 24,6; Le 14,4; Nu 19,6)19Denn nachdem Mose dem Volk das ganze Gesetz Gottes gegeben hatte, nahm er das Blut von Kälbern und Böcken zusammen mit Wasser und besprengte das Buch des Gesetzes Gottes und das ganze Volk mithilfe von Ysopzweigen und scharlachroter Wolle.20Dann sagte er: »Dieses Blut besiegelt den Bund, den Gott mit euch geschlossen hat.«[2] (Eso 24,1; Mat 26,28)21Und in derselben Weise besprengte er das heilige Zelt und alles, was für den Gottesdienst gebraucht wurde. (Le 8,15)22Letztlich können wir sagen, dass nach dem Gesetz fast alles durch Besprengung mit Blut gereinigt wurde. Ohne Blutvergießen gibt es keine Vergebung der Sünden. (Le 17,11)23Deshalb musste das irdische Zelt und alles, was es enthielt – die Abbilder dessen, was im Himmel ist –, durch das Blut von Tieren gereinigt werden. Was aber wirklich im Himmel ist, muss durch bessere Opfer als das Blut von Tieren gereinigt werden. (Eb 8,5)24Denn Christus ging in den Himmel selbst, um nun für uns vor Gott einzutreten. Er betrat nicht das irdische Heiligtum, denn dies war nur ein Abbild des wahren Tempels im Himmel. (Ro 8,34; Eb 8,2; Eb 9,12; 1G 2,1)25Er ging auch nicht in den Himmel, um sich immer wieder selbst zu opfern, wie die irdischen Priester, die Jahr für Jahr das Heiligtum betreten, um das Blut von Tieren zu opfern. (Eb 9,7; Eb 10,19)26Wenn das nötig gewesen wäre, hätte er seit Erschaffung der Welt immer wieder sterben müssen. Er kam ein für alle Mal am Ende der Zeiten, um die Macht der Sünde durch seinen Opfertod für uns zu brechen. (1Co 10,11; Eb 7,27; 1P 3,18)27Und genauso, wie es bestimmt ist, dass jeder Mensch nur einmal stirbt, worauf das Gericht folgt, (Gen 3,19)28genauso starb auch Christus nur einmal als Opfer, um die Sünden vieler Menschen wegzunehmen. Er wird wiederkommen, aber nicht noch einmal wegen unserer Schuld, sondern er wird all denen Rettung bringen, die sehnsüchtig auf seine Rückkehr warten. (Is 53,12; Fili 3,20; Eb 7,27; 1P 2,24)