Levitico 21

Nuova Riveduta 2006

1 Il Signore disse ancora a Mosè: «Parla ai sacerdoti, figli di Aaronne, e di’ loro: “Un sacerdote non si esporrà a diventare impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto,2 a meno che si tratti di uno dei suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, di suo figlio, di sua figlia, di suo fratello3 e di sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora sposata; per questa può esporsi all’impurità.4 Come capo in mezzo al suo popolo, non si contaminerà profanando se stesso.5 I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i lati della barba e non si faranno incisioni nella carne.6 Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono al Signore i sacrifici consumati dal fuoco, il pane del loro Dio; perciò saranno santi.7 Non sposeranno una prostituta, né una donna disonorata; non sposeranno una donna ripudiata da suo marito, perché sono santi per il loro Dio.8 Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: egli ti sarà santo, poiché io, il Signore, che vi santifico, sono santo.9 Se la figlia di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo padre; sarà bruciata con il fuoco.10 Il sommo sacerdote che sta al di sopra dei suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e che è stato consacrato e indossa i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti.11 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre.12 Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l’olio dell’unzione del suo Dio è su di lui come un diadema. Io sono il Signore.13 Sposerà una vergine.14 Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una prostituta; ma prenderà per moglie una vergine del suo popolo.15 Non disonorerà la sua discendenza in mezzo al suo popolo; poiché io sono il Signore che lo santifico”».16 Il Signore disse ancora a Mosè:17 «Parla ad Aaronne e digli: “Nelle generazioni future nessuno dei tuoi discendenti che abbia qualche deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio;18 perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi ha una deformità per difetto o per eccesso,19 o una frattura al piede o alla mano,20 né il gobbo, né il nano, né chi ha un difetto nell’occhio, o ha la rogna o la scabbia, o i testicoli ammaccati.21 Nessun uomo tra i discendenti del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si avvicinerà per offrire i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore. Ha un difetto: non si avvicini quindi per offrire il pane del suo Dio.22 Egli potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose santissime e le cose sante;23 ma non si avvicinerà alla cortina e non si avvicinerà all’altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono il Signore che li santifico”».24 Così parlò Mosè ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d’Israele.