Giobbe 29

Nuova Riveduta 2006

1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:2 «Oh, potessi tornare come ai mesi di una volta, come ai giorni in cui Dio mi proteggeva,3 quando la sua lampada mi risplendeva sul capo e alla sua luce io camminavo nelle tenebre!4 Oh, fossi com’ero ai giorni della mia maturità, quando Dio vegliava amico sulla mia tenda,5 quando l’Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me;6 quando mi lavavo i piedi nel latte e dalla roccia mi fluivano ruscelli d’olio!7 Se uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza,8 i giovani, al vedermi, si ritiravano, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi;9 i notabili cessavano di parlare e si mettevano la mano sulla bocca;10 la voce dei capi diventava muta, la lingua si attaccava al loro palato.11 L’orecchio che mi udiva mi diceva beato; l’occhio che mi vedeva mi rendeva testimonianza,12 perché salvavo il misero che gridava aiuto e l’orfano che non aveva chi lo soccorresse.13 Scendeva su di me la benedizione di chi stava per perire, facevo esultare il cuore della vedova.14 La giustizia era il mio vestito e io il suo; la rettitudine era come il mio mantello e il mio turbante.15 Ero l’occhio del cieco, il piede dello zoppo;16 ero il padre dei poveri, studiavo a fondo la causa dello sconosciuto.17 Spezzavo la ganascia al malfattore, gli facevo lasciare la preda che aveva fra i denti.18 Dicevo: “Morirò nel mio nido, moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;19 le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami;20 la mia gloria sempre si rinnoverà, l’arco rinverdirà nella mia mano”.21 I presenti mi ascoltavano fiduciosi, tacevano per udire il mio parere.22 Quando avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su di loro come una rugiada.23 Mi aspettavano come si aspetta la pioggia; aprivano larga la bocca come a un acquazzone di primavera.24 Io sorridevo loro quando erano sfiduciati; non potevano oscurare la luce del mio volto.25 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo; ero come un re tra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti.