Giobbe 32

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si credeva giusto.2 Allora l’ira di Eliu, figlio di Baracheel il Buzita[1], della tribù di Ram, si accese.3 La sua ira si accese contro Giobbe, perché questi riteneva che la propria giustizia fosse superiore a quella di Dio; si accese anche contro i tre amici di lui perché non avevano trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe.4 Ora, siccome quelli erano più anziani di lui,5 Eliu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, si accese d’ira.6 Eliu, figlio di Baracheel il Buzita, rispose e disse: «Io sono giovane d’età e voi siete vecchi; perciò mi sono tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero.7 Dicevo: “Parleranno i giorni, il gran numero degli anni insegnerà la saggezza”.8 Ma quel che rende intelligente l’uomo è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente.9 Non quelli di lunga età sono saggi, né i vecchi sono quelli che comprendono il giusto.10 Perciò dico: “Ascoltatemi; vi esporrò anch’io il mio pensiero”.11 Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole.12 Vi ho seguito attentamente, ed ecco, nessuno di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole.13 Non avete dunque ragione di dire: “Abbiamo trovato la saggezza! Dio soltanto lo farà cedere; non l’uomo!”14 Egli non ha diretto i suoi discorsi contro di me e io non gli risponderò con le vostre parole.15 Eccoli sconcertati! Non rispondono più, non trovano più parole.16 Ho aspettato che non parlassero più, che tacessero e non rispondessero più.17 Ma ora risponderò anch’io per mio conto, esporrò anch’io il mio pensiero!18 Perché sono pieno di parole, lo spirito che è dentro di me mi stimola.19 Ecco, il mio intimo è come vino rinchiuso, è simile a otri pieni di vino nuovo, che stanno per scoppiare.20 Parlerò dunque e mi sentirò meglio, aprirò le labbra e risponderò!21 Lasciate che io parli senza riguardi personali, senza adulare nessuno;22 poiché adulare io non so; se lo facessi, il mio Creatore presto mi toglierebbe di mezzo.

Giobbe 32

Lutherbibel 2017

di Deutsche Bibelgesellschaft
1 Da hörten die drei Männer auf, Hiob zu antworten, weil er sich für gerecht hielt.2 Aber Elihu, der Sohn Barachels des Busiters, aus dem Geschlecht Ram, ward zornig. Er ward zornig über Hiob, weil er sich selber für gerechter hielt als Gott. (Gen 22,21; Giob 13,18; Giob 19,6; Giob 27,5)3 Auch ward er zornig über seine drei Freunde, weil sie keine Antwort fanden und doch Hiob verdammten. (Giob 15,4; Giob 18,21; Giob 20,29; Giob 22,5)4 Elihu aber hatte gewartet, bis sie mit Hiob geredet hatten, weil sie älter waren als er.5 Als Elihu nun sah, dass die drei Männer keine Antwort mehr hatten, ward er zornig.6 Und Elihu, der Sohn Barachels des Busiters, hob an und sprach: Ich bin jung an Jahren, ihr aber seid alt; darum hab ich mich gescheut und gefürchtet, mein Wissen euch kundzutun.7 Ich dachte: Lass das Alter reden, und die Menge der Jahre lass Weisheit beweisen. (Giob 12,12)8 Wahrlich, es ist der Geist im Menschen und der Odem des Allmächtigen, der sie verständig macht.9 Die Betagten sind nicht die Weisesten, und die Alten verstehen nicht, was das Rechte ist.10 Darum sage ich: Höre mir zu; auch ich will mein Wissen kundtun.11 Siehe, ich habe gewartet, bis ihr geredet hattet; ich habe aufgemerkt auf eure Einsicht, bis ihr die rechten Worte treffen würdet,12 und habe achtgehabt auf euch; aber siehe, da war keiner unter euch, der Hiob zurechtwies oder seiner Rede antwortete.13 Sagt nur nicht: »Wir haben Weisheit gefunden; Gott muss ihn schlagen und nicht ein Mensch.«14 Mich haben seine Worte nicht getroffen, und mit euren Reden will ich ihm nicht antworten.15 Ach, betroffen stehen sie da und können nicht mehr antworten; sie wissen nichts mehr zu sagen.16 Und da soll ich warten, weil sie nicht mehr reden, weil sie dastehen und nicht mehr antworten?17 Auch ich will mein Teil antworten und will mein Wissen kundtun!18 Denn ich bin voll von Worten, weil mich der Geist in meinem Inneren bedrängt.19 Siehe, mein Inneres ist wie der Most, der zugestopft ist, der die neuen Schläuche zerreißt.20 Ich muss reden, dass ich mir Luft mache, ich muss meine Lippen auftun und antworten.21 Vor mir soll kein Ansehen der Person gelten, und ich will keinem Menschen schmeicheln.22 Denn ich weiß nicht zu schmeicheln; sonst würde mich mein Schöpfer bald dahinraffen.