Geremia 26

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Nel principio del regno di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda, fu pronunciata questa parola da parte del Signore:2 «Così parla il Signore: “Va’ nel cortile della casa del Signore e di’ a tutte le città di Giuda, che vengono a prostrarsi nella casa del Signore, tutte le parole che io ti comando di dir loro; non omettere nessuna parola.3 Forse daranno ascolto e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni.4 Tu dirai loro: Così parla il Signore: ‘Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge, che vi ho posta davanti,5 se non date ascolto alle parole dei miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandato fin dal mattino e non li avete ascoltati,6 io tratterò questa casa come Silo e farò in modo che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra’”».7 I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunciava queste parole nella casa del Signore.8 Appena Geremia ebbe finito di pronunciare tutto quello che il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero e dissero: «Tu devi morire!9 Perché hai profetizzato nel nome del Signore, dicendo: “Questa casa sarà come Silo, e questa città sarà devastata e priva di abitanti”?» Tutto il popolo si radunò contro Geremia nella casa del Signore.10 Quando i capi di Giuda udirono queste cose, salirono dal palazzo del re al tempio del Signore e si sedettero all’ingresso della porta nuova del tempio del Signore.11 I sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto il popolo, dicendo: «Quest’uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città nel modo che avete udito con le vostre orecchie».12 Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città tutte le cose che avete udite.13 Ora, cambiate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce del Signore, del vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi.14 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto.15 Soltanto sappiate per certo che, se mi uccidete, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente mandato da voi per farvi udire tutte queste parole».16 Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Quest’uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome del Signore, del nostro Dio».17 Alcuni degli anziani del paese si alzarono e parlarono così a tutta l’assemblea del popolo:18 «Michea, il Morasita, profetizzò ai giorni di Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini: “Così dice il Signore degli eserciti: ‘Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di macerie, e la montagna del tempio, un’altura boscosa’”.19 Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero a morte? Ezechia non temette forse il Signore, e non supplicò il Signore al punto che il Signore si pentì del male che aveva pronunciato contro di loro? Ma noi stiamo per compiere un male gravissimo a nostro danno».20 Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome del Signore: Uria, figlio di Semaia di Chiriat-Iearim, il quale profetizzò contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia.21 Il re Ioiachim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi capi udirono le sue parole; il re cercò di farlo morire, ma Uria lo seppe, ebbe paura, fuggì e andò in Egitto.22 Il re Ioiachim mandò degli uomini in Egitto, cioè Elnatan, figlio di Acbor, e altra gente con lui.23 Questi trassero Uria fuori d’Egitto e lo condussero al re Ioiachim, il quale lo colpì con la spada e gettò il suo cadavere fra le sepolture dei figli del popolo.24 Ma la mano di Aicam, figlio di Safan, fu con Geremia e impedì che fosse dato nelle mani del popolo per essere messo a morte.

Geremia 26

Lutherbibel 2017

di Deutsche Bibelgesellschaft
1 Im Anfang der Herrschaft Jojakims, des Sohnes Josias, des Königs von Juda, geschah dies Wort vom HERRN: (2Re 23,34; Ger 7,1)2 So spricht der HERR: Tritt in den Vorhof am Hause des HERRN und predige denen, die aus allen Städten Judas hereinkommen, um anzubeten im Hause des HERRN, alle Worte, die ich dir befohlen habe, ihnen zu sagen, und tu nichts davon weg,3 ob sie vielleicht hören wollen und sich bekehren, ein jeder von seinem bösen Wege, damit mich auch reuen möge das Übel, das ich gedenke, ihnen anzutun um ihrer bösen Taten willen. (Ger 18,8; Ger 36,3)4 Und sprich zu ihnen: So spricht der HERR: Werdet ihr mir nicht gehorchen und nicht nach meiner Weisung wandeln, die ich euch vorgelegt habe,5 und nicht hören auf die Worte meiner Knechte, der Propheten, die ich immer wieder zu euch gesandt habe und auf die ihr doch nicht hören wolltet, (Ger 7,25; Ger 25,4)6 so will ich’s mit diesem Hause machen wie mit Silo und will diese Stadt zum Fluchwort machen bei allen Völkern auf Erden. (2Re 25,9; Sal 78,60; Ger 7,12)7 Und die Priester, Propheten und alles Volk hörten Jeremia, dass er solche Worte redete im Hause des HERRN.8 Da nun Jeremia alles gesagt hatte, was ihm der HERR befohlen hatte, allem Volk zu sagen, ergriffen ihn die Priester, Propheten und das ganze Volk und sprachen: Du musst sterben!9 Warum weissagst du im Namen des HERRN: »Es wird diesem Hause gehen wie Silo, und diese Stadt soll so wüst werden, dass niemand mehr darin wohnt«? Und das ganze Volk sammelte sich im Hause des HERRN wider Jeremia.10 Als das die Oberen von Juda hörten, gingen sie aus des Königs Hause hinauf ins Haus des HERRN und setzten sich an den Eingang des neuen Tors am Hause des HERRN. (Ger 36,10)11 Und die Priester und Propheten sprachen vor den Oberen und allem Volk: Dieser Mann ist des Todes schuldig; denn er hat geweissagt gegen diese Stadt, wie ihr mit eigenen Ohren gehört habt. (At 6,13)12 Aber Jeremia sprach zu allen Oberen und zu allem Volk: Der HERR hat mich gesandt, dass ich dies alles, was ihr gehört habt, weissagen sollte gegen dies Haus und gegen diese Stadt.13 So bessert nun eure Wege und euer Tun und gehorcht der Stimme des HERRN, eures Gottes, so wird den HERRN auch gereuen das Übel, das er gegen euch geredet hat. (Ger 7,3; Ger 18,11)14 Ich aber, seht, ich bin in eurer Hand; macht mit mir, wie es euch gut und recht dünkt. (Gios 9,25)15 Doch sollt ihr wissen: Wenn ihr mich tötet, so werdet ihr unschuldiges Blut auf euch laden, auf diese Stadt und ihre Einwohner. Denn wahrlich, der HERR hat mich zu euch gesandt, dass ich dies alles vor euren Ohren reden soll. (Ger 7,6; Ger 22,3)16 Da sprachen die Oberen und das ganze Volk zu den Priestern und Propheten: Dieser Mann ist des Todes nicht schuldig; denn er hat zu uns geredet im Namen des HERRN, unseres Gottes.17 Und es standen auf etliche von den Ältesten des Landes und sprachen zu dem versammelten Volk:18 Zur Zeit Hiskias, des Königs von Juda, war ein Prophet, Micha von Moreschet; der sprach zum ganzen Volk Juda: »So spricht der HERR Zebaoth: Zion wird wie ein Acker gepflügt werden, und Jerusalem wird zu Steinhaufen werden und der Berg des Tempels zu einer Höhe wilden Gestrüpps.« (Ger 9,10; Mi 3,12)19 Ließ ihn denn Hiskia, der König von Juda, und das ganze Juda deswegen töten? Fürchtete er nicht vielmehr den HERRN und flehte zu ihm? Da reute auch den HERRN das Übel, das er gegen sie geredet hatte. Wir aber würden großes Unheil über uns bringen. (Eso 32,11; 2Re 13,4; 2Cr 33,12; Ger 3,1; Ger 18,8)20 Da war noch einer, der im Namen des HERRN weissagte, Uria, der Sohn Schemajas, von Kirjat-Jearim. Der weissagte gegen diese Stadt und gegen dies Land ganz wie Jeremia.21 Als aber der König Jojakim und alle seine Gewaltigen und Oberen seine Worte hörten, wollte ihn der König töten lassen. Und Uria erfuhr das, fürchtete sich und floh und kam nach Ägypten.22 Aber der König Jojakim schickte Leute nach Ägypten, Elnatan, den Sohn Achbors, und andere mit ihm.23 Die holten Uria aus Ägypten und brachten ihn zum König Jojakim. Der ließ ihn mit dem Schwert töten und seinen Leichnam zu den Gräbern des niederen Volks werfen.24 Aber mit Jeremia war die Hand Ahikams, des Sohnes Schafans, sodass man ihn nicht dem Volk in die Hände gab, das ihn getötet hätte. (2Re 22,12)