1 Samuele 25

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Samuele morì e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; lo seppellirono nella sua proprietà a Rama. Allora Davide partì, e scese verso il deserto di Paran.2 A Maon c’era un uomo che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, aveva tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore.3 Quest’uomo si chiamava Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell’aspetto; ma l’uomo si comportava con durezza e con malvagità; discendeva da Caleb.4 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore,5 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: «Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio6 e dite così: “Salute! Pace a te, pace alla tua casa e pace a tutto quello che ti appartiene!7 Ho saputo che hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi e noi non abbiamo fatto loro nessuna offesa. Nulla è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel.8 Domandalo ai tuoi servi ed essi te lo confermeranno. Questi giovani trovino dunque grazia agli occhi tuoi, poiché siamo venuti in giorno di gioia; e da’, ti prego, ai tuoi servi e al tuo figlio Davide ciò che avrai fra le mani”».9 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi tacquero.10 Ma Nabal rispose ai servi di Davide e disse: «Chi è Davide? E chi è il figlio d’Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni!11 Io dovrei prendere il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata per i miei tosatori, per darli a gente che non so da dove venga?»12 I giovani ripresero la loro strada, tornarono e andarono a riferire a Davide tutte queste parole.13 Allora Davide disse ai suoi uomini: «Ognuno di voi prenda la sua spada!» E ciascuno di essi prese la sua spada; anche Davide prese la sua, e salirono dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso i bagagli.14 Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno dei suoi servi, che le disse: «Davide ha inviato dal deserto dei messaggeri per salutare il nostro padrone ed egli li ha trattati male.15 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non abbiamo ricevuto nessuna offesa e non ci hanno portato via nulla per tutto il tempo che siamo stati con loro, quando eravamo nei campi.16 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascolando le greggi.17 Ora dunque rifletti e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio certamente avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è un uomo così malvagio che non gli si può parlare».18 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni pronti da cuocere, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli d’uva passa e duecento masse di fichi e caricò ogni cosa sugli asini.19 Poi disse ai suoi servi: «Andate davanti a me; io vi seguirò». Ma non disse nulla a Nabal suo marito.20 Lei dunque, in groppa al suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, quando apparvero Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, e li incontrò.21 Ora Davide aveva detto: «Ho dunque protetto invano tutto ciò che costui aveva nel deserto, in modo che nulla è mancato di quanto possiede; ed egli mi ha reso male per bene.22 Così tratti Dio i nemici di Davide con il massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quello che gli appartiene non lascerò in vita un solo uomo».23 Quando Abigail ebbe visto Davide scese in fretta dall’asino e, gettandosi con la faccia a terra, si prostrò davanti a lui.24 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: «Mio signore, la colpa è mia! Permetti che la tua serva parli in tua presenza e tu ascolta le parole della tua serva!25 Ti prego, mio signore, non fare caso a quell’uomo da nulla che è Nabal[1]; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal e in lui non c’è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore.26 Ora dunque, mio signore, com’è vero che vive il Signore e che anche tu vivi, il Signore ti ha impedito di spargere sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. I tuoi nemici e quelli che vogliono fare del male al mio signore siano come Nabal!27 Adesso, ecco questo regalo che la tua serva porta al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore.28 Ti prego, perdona la colpa della tua serva, poiché per certo il Signore renderà stabile la tua casa, perché tu combatti le battaglie del Signore e in tutto il tempo della tua vita non si è trovata malvagità in te.29 Se mai sorgesse qualcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, la vita del mio signore sarà custodita nello scrigno dei viventi presso il Signore, il tuo Dio; ma la vita dei tuoi nemici il Signore la lancerà via, come dall’incavo di una fionda.30 Quando il Signore avrà fatto al mio signore tutto il bene che ti ha promesso e ti avrà stabilito come capo sopra Israele,31 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso di avere sparso del sangue senza motivo e di essersi fatto giustizia da sé. Quando il Signore avrà fatto del bene al mio signore, ricòrdati della tua serva».32 Allora Davide disse ad Abigail: «Sia benedetto il Signore, il Dio d’Israele, che oggi ti ha mandata incontro a me!33 Sia benedetto il tuo senno, e benedetta sia tu che oggi mi hai impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie mani.34 Poiché certo, com’è vero che vive il Signore, il Dio d’Israele, che mi ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un solo uomo».35 Davide quindi ricevette dalle mani di lei quello che gli aveva portato e le disse: «Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce e ho avuto riguardo per te».36 Abigail giunse da Nabal mentre egli faceva un banchetto in casa sua, un banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perché era completamente ubriaco; perciò lei non gli parlò di nulla, fino allo spuntar del giorno.37 Ma la mattina, quando gli fu passata l’ubriachezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra.38 Circa dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì.39 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: «Sia benedetto il Signore, che mi ha reso giustizia dell’oltraggio fattomi da Nabal e ha preservato il suo servo dal fare del male! La malvagità di Nabal, il Signore l’ha fatta ricadere sul capo di lui!» Poi Davide mandò ad Abigail la proposta di diventare sua moglie.40 I servi di Davide andarono da Abigail a Carmel e le parlarono così: «Davide ci ha mandati da te perché vuole prenderti in moglie».41 Allora lei si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: «Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore».42 Abigail si alzò in fretta, montò sopra un asino e, con cinque fanciulle, seguì i messaggeri di Davide e divenne sua moglie.43 Davide sposò anche Ainoam di Izreel e tutte e due furono sue mogli.44 Intanto Saul aveva dato Mical sua figlia, moglie di Davide, a Palti, figlio di Lais, che era di Gallim.

1 Samuele 25

Hoffnung für alle

di Biblica
1 In dieser Zeit starb Samuel. Ganz Israel kam nach Rama, wo er gewohnt hatte, und hielt für ihn die Totenklage. Danach beerdigten sie ihn in seinem Familiengrab. David zog in die Wüste Paran hinab.2-3 In Maon lebte ein Mann namens Nabal, ein Nachkomme von Kaleb. Er war sehr reich: Ihm gehörten 3000 Schafe und 1000 Ziegen. Seine Viehweiden lagen beim Nachbardorf Karmel. Er hatte eine Frau namens Abigajil, die sehr schön und klug war. Nabal aber war grob und niederträchtig. Eines Tages kam Nabal nach Karmel, um seine Schafe zu scheren.4 Als David in der Wüste davon erfuhr,5 schickte er zehn junge Männer nach Karmel hinauf. Sie sollten Nabal freundlich von ihm grüßen und ihm ausrichten:6 »Ich wünsche dir und deiner Familie alles Gute! Mögest du mit deinem ganzen Besitz immer Glück und Erfolg haben!7 Ich habe gehört, dass du deine Schafe scheren lässt. In Karmel waren deine Hirten und die Herden immer mit uns zusammen. Nie haben wir ihnen etwas zuleide getan, und kein einziges Tier ist ihnen in dieser Zeit verloren gegangen.8 Frag deine Leute, sie werden es dir bestätigen! Heute ist für dich ein Festtag. Darum bitte ich dich: Empfange meine Leute freundlich! Sie und auch ich sind deine ergebenen Diener. Bitte gib ihnen an Lebensmitteln mit, was du entbehren kannst.«9 Davids Leute kamen nach Karmel, richteten Nabal alles aus und warteten gespannt auf seine Antwort.10 Doch Nabal schimpfte: »Was ist das für einer, dieser David, der Sohn von Isai? Heutzutage gibt es haufenweise solche davongelaufenen Sklaven!11 Und da sollte ich Essen und Trinken und sogar das Fleisch meiner Schafe, die ich für die Scherer geschlachtet habe, solchen dahergelaufenen Landstreichern geben? Ich weiß ja nicht einmal, woher sie kommen!«12 Die Männer kehrten zu David zurück und erzählten ihm, was geschehen war.13 Da befahl David: »Holt eure Schwerter!« Alle schnallten ihre Schwerter um, auch David. Dann zog er mit 400 Mann in Richtung Karmel. Die restlichen 200 blieben als Wachen im Lager zurück.14 Inzwischen hatte einer von Nabals Knechten dessen Frau Abigajil berichtet: »David hat aus der Wüste Boten zu Nabal gesandt, um ihm alles Gute zu wünschen; aber unser Herr hat sie bloß beschimpft!15 Dabei waren diese Männer sehr gut zu uns. Als wir mit unseren Herden umherzogen, haben sie uns nie etwas zuleide getan. Im Gegenteil: Sie haben dafür gesorgt, dass uns auch nicht ein einziges Tier gestohlen wurde.16 Tag und Nacht umgaben sie uns wie eine schützende Mauer, solange wir unsere Herden in ihrer Nähe hüteten.17 Nun überleg doch, was zu tun ist! Unternimm etwas, sonst gibt es ein Unglück! Dann ist Nabal verloren und wir alle mit ihm. Du weißt ja, wie niederträchtig er ist. Man kann mit ihm nicht reden!«18 So schnell wie möglich holte Abigajil zweihundert Brote, zwei Schläuche Wein, fünf fertig zubereitete Schafe, einen Sack geröstetes Getreide, hundert Rosinenkuchen und zweihundert Feigenkuchen. Sie ließ alles auf Esel laden19 und befahl den Knechten: »Geht voraus, ich komme hinterher!« Ihrem Mann sagte sie nichts von ihrem Plan.20 Im Schutz des Berges ritt sie auf einem Esel den Bergpfad hinunter. David und seine Leute waren schon in der Nähe; bald musste sie ihnen begegnen.21 David war immer noch wütend. »Für nichts und wieder nichts habe ich die Herden beschützt, die dieser Schuft in der Wüste weiden ließ! Sorgfältig habe ich darauf geachtet, dass ihm nichts gestohlen wurde. Und was ist der Dank? Eine unverschämte Abfuhr!22 Gott soll mich hart bestrafen, wenn ich bis morgen früh auch nur einen seiner Männer am Leben lasse!«23-24 Als Abigajil David auf sich zukommen sah, stieg sie schnell von ihrem Esel und warf sich David zu Füßen. Sie verneigte sich, bis ihr Gesicht den Boden berührte. Dann begann sie: »Ich allein bin schuld, mein Herr. Bitte lass deine Dienerin reden und hör, was ich dir sagen will!25 Ärgere dich nicht über diesen boshaften Menschen! Er ist genau das, was sein Name bedeutet: Nabal, ein unverbesserlicher Dummkopf. Leider habe ich die Boten nicht gesehen, die du, mein Herr, zu uns geschickt hast.26 Doch so wahr der HERR lebt und du lebendig vor mir stehst: Der HERR selbst hat dich aufgehalten. Er will nicht zulassen, dass du dich rächst und so zum Mörder wirst. Nabal wird seine gerechte Strafe schon bekommen. Und wie ihm soll es auch deinen Feinden ergehen und allen, die Böses gegen dich im Schilde führen.27 Sieh doch, ich habe dir Geschenke mitgebracht, mein Herr. Deine Leute sollen sie mitnehmen und unter sich aufteilen.28 Vergib mir, dass ich dir so vermessen in den Weg trete. Gewiss wird der HERR deine königliche Familie nie aussterben lassen, denn du kämpfst gegen die Feinde Gottes. Er bewahre dich dein Leben lang davor, Unrecht zu begehen.29 Der HERR möge dich beschützen, wenn dich jemand verfolgt und umbringen will. Er behüte dich wie einen kostbaren Schatz. Das Leben deiner Feinde aber soll er wegschleudern wie einen Stein.30 Wenn der HERR alle seine Versprechen erfüllt und dich zum König über Israel macht,31 dann sollst du nichts bereuen müssen. Du wirst ein reines Gewissen haben, weil du dich nicht gerächt hast und nicht zum Mörder geworden bist. Und wenn der HERR es dir einmal gut gehen lässt, dann denke bitte auch an mich, deine ergebene Dienerin.«32 David rief: »Ich danke dem HERRN, dem Gott Israels, dass er dich gerade in diesem Augenblick zu mir geschickt hat!33 Wie froh bin ich über deine Klugheit! Gesegnet sollst du sein, weil du mich heute davon abgehalten hast, mich auf eigene Faust zu rächen und Blut zu vergießen.34 Vor dem lebendigen HERRN und Gott Israels, der meinen bösen Plan durchkreuzt hat, muss ich gestehen: Keiner von Nabals Männern hätte den nächsten Morgen erlebt, wenn du nicht so schnell gehandelt hättest.«35 David nahm die Lebensmittel von Abigajil entgegen und verabschiedete sich von ihr. »Du kannst beruhigt nach Hause zurückkehren«, sagte er, »ich habe mich von dir überzeugen lassen und werde deine Bitte erfüllen.«36 Als Abigajil nach Hause kam, hatte Nabal ein großes Festessen aufgetischt, wie es sonst nur Könige haben. Er war in bester Laune und schon völlig betrunken. Darum sagte Abigajil ihm vorerst kein Wort von ihrer Begegnung mit David.37 Erst am nächsten Morgen, als er seinen Rausch ausgeschlafen hatte, erzählte sie ihm alles. Da erlitt Nabal einen Schlaganfall und wurde völlig gelähmt.38 Nach etwa zehn Tagen ließ der HERR ihn sterben.39 Als David von Nabals Tod erfuhr, rief er: »Gelobt sei der HERR! Er hat mir zu meinem Recht verholfen und Nabal für seine Beleidigungen bestraft. Mich hat er vor einem schweren Vergehen bewahrt, ihm dagegen hat er seine Bosheit heimgezahlt!« Bald darauf schickte David Boten zu Abigajil und ließ sie bitten, seine Frau zu werden.40 Davids Diener kamen zu Abigajil nach Karmel und sagten: »David schickt uns. Er möchte dich heiraten.«41 Da stand sie auf, verbeugte sich tief und antwortete: »Ich stehe ihm ganz zu Diensten. Ich bin sogar bereit, den Boten meines Herrn die Füße zu waschen.«42 Dann packte sie schnell ihre Sachen zusammen, setzte sich auf einen Esel und ritt mit den Boten zu David. Fünf ihrer Dienerinnen begleiteten sie. So wurde sie Davids Frau.43 David hatte nun zwei Frauen, denn schon früher hatte er Ahinoam aus Jesreel geheiratet.44 Saul hatte ihm Michal weggenommen und sie Palti aus Gallim, einem Sohn von Lajisch, zur Frau gegeben.