Geremia 39

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Quando Gerusalemme fu presa, il nono anno di Sedechia, re di Giuda, il decimo mese, Nabucodonosor re di Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d’assedio.2 L’undicesimo anno di Sedechia, il quarto mese, il nono giorno, una breccia fu fatta nella città;3 tutti i capi del re di Babilonia entrarono e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-Sareser, Samgar-Nebu, Sarsechim, capo degli eunuchi, Nergal-Sareser, capo dei magi[1], e tutti gli altri capi del re di Babilonia.4 Quando Sedechia, re di Giuda, e tutta la gente di guerra li videro, fuggirono, uscirono di notte dalla città, per la via del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della pianura.5 Ma l’esercito dei Caldei li inseguì e raggiunse Sedechia nelle campagne di Gerico. Lo catturarono, lo condussero su da Nabucodonosor, re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Camat, dove il re pronunciò la sua sentenza su di lui.6 Il re di Babilonia fece scannare i figli di Sedechia a Ribla, sotto i suoi occhi; il re di Babilonia fece pure scannare tutti i notabili di Giuda;7 poi fece cavare gli occhi a Sedechia e lo fece legare con una doppia catena di bronzo per deportarlo a Babilonia.8 I Caldei incendiarono il palazzo del re e le case del popolo e abbatterono le mura di Gerusalemme;9 Nebuzaradan, capo delle guardie, deportò a Babilonia il residuo della gente che era ancora nella città, quelli che erano andati ad arrendersi a lui e il resto del popolo.10 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda alcuni dei più poveri fra il popolo, i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi.11 Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest’ordine riguardo a Geremia:12 «Prendilo, veglia su di lui e non fargli del male, ma compòrtati verso di lui come egli ti dirà».13 Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebusazban, capo degli eunuchi, Nergal-Sareser, capo dei magi, e tutti i capi del re di Babilonia14 mandarono a prendere Geremia e lo fecero uscire dal cortile della prigione; lo consegnarono a Ghedalia, figlio di Aicam, figlio di Safan, perché fosse condotto a casa; così egli abitò fra il popolo.15 La parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini, mentre egli era rinchiuso nel cortile della prigione:16 «Va’ e parla a Ebed-Melec, l’Etiope, e digli: “Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: ‘Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunciate, e in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza.17 Ma in quel giorno io ti libererò’, dice il Signore; ‘tu non sarai dato in mano agli uomini che temi;18 poiché, certo, io ti farò scampare e tu non cadrai per la spada. La tua vita sarà il tuo bottino, poiché hai posto la tua fiducia in me’”, dice il Signore».

Geremia 39

Gute Nachricht Bibel 2018

di Deutsche Bibelgesellschaft
1 Im neunten Regierungsjahr von Zidkija, dem König von Juda, im zehnten Monat, erschien Nebukadnezzar, der König von Babylonien, mit seinem ganzen Heer vor Jerusalem und begann mit der Belagerung der Stadt. (Ger 52,4)2 Im elften Jahr Zidkijas, am 9. Tag des 4. Monats, schlugen die Babylonier eine Bresche in die Stadtmauer.3 Die babylonischen Heerführer hielten Einzug in Jerusalem und richteten beim Mitteltor ihr Hauptquartier ein. Bei ihnen befanden sich auch Nergal-Sarezer, Samgar-Nebu, der Palastvorsteher Sar-Sechim und noch ein anderer Nergal-Sarezer, der oberste königliche Berater.4 Als König Zidkija und seine Kriegsleute das sahen, verließen sie bei Nacht die Stadt durch den Torweg zwischen den beiden Mauern am königlichen Garten und flohen in östlicher Richtung zur Jordanebene.5 Sofort nahmen babylonische Truppen die Verfolgung auf und holten Zidkija in der Ebene bei Jericho ein. Er wurde gefangen genommen und zu Nebukadnezzar nach Ribla in der Provinz Hamat gebracht. Dort sprach ihm Nebukadnezzar selbst das Urteil.6 Zidkija musste mit ansehen, wie man seine Söhne abschlachtete. Auch alle führenden Männer von Juda wurden dort hingerichtet.7 Danach wurden Zidkija die Augen ausgestochen. Mit Ketten gefesselt wurde er nach Babylon gebracht.8 In Jerusalem steckten die Babylonier den königlichen Palast und alle anderen Häuser in Brand und rissen die Stadtmauern ein.9 Den Rest der Stadtbevölkerung, auch alle, die zu den Babyloniern übergelaufen waren, führte Nebusaradan, der Befehlshaber der Leibwache Nebukadnezzars, in die Verbannung nach Babylonien.10 Nur von der ärmsten Schicht der Bevölkerung ließ er einen Rest in Juda zurück, Leute, die gar keinen Besitz hatten. Ihnen gab Nebusaradan Äcker und Weinberge.11 Für die Behandlung Jeremias hatte Nebukadnezzar dem Befehlshaber der Leibwache, Nebusaradan, folgende Anweisung mitgegeben: (Ger 40,1)12 »Sieh zu, dass du den Mann findest! Nimm ihn in deine persönliche Obhut und achte darauf, dass niemand ihm etwas antut! Wenn er Wünsche äußert, erfülle sie ihm!«13-14 Darum gaben die führenden Männer des babylonischen Heeres den Befehl, Jeremia aus dem Wachthof zu holen – es waren der Oberbefehlshaber Nebusaradan, der Palastvorsteher Nebuschasban, der oberste königliche Berater Nergal-Sarezer und die übrigen babylonischen Befehlshaber. Sie übergaben Jeremia an Gedalja, den Sohn Ahikams und Enkel Schafans, damit er ihn sicher nach Hause geleite. So blieb Jeremia mitten unter dem Volk.15 Als Jeremia noch im Wachthof gefangen gehalten wurde, war an ihn das Wort des HERRN ergangen, und er erhielt den Auftrag:16 »Geh zu dem Äthiopier Ebed-Melech und sage ihm: ›So spricht der HERR, der Herrscher der Welt,[1] der Gott Israels: Jetzt lasse ich in Erfüllung gehen, was ich dieser Stadt angekündigt habe: Sie wird untergehen. Du selbst wirst das miterleben, (Ger 38,7)17 aber dich werde ich retten, wenn es so weit ist. Du wirst nicht den Leuten in die Hände fallen, vor denen du dich fürchtest.18 Ich sorge dafür, dass niemand dich umbringt. Du sollst mit dem Leben davonkommen, weil du auf mich, den HERRN, vertraut hast!‹« (Ger 45,5)