2 Samuele 1

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Dopo la morte di Saul, Davide, tornato dalla vittoria sugli Amalechiti, si fermò due giorni a Siclag.2 Il terzo giorno arrivò dall’accampamento di Saul un uomo con le vesti stracciate e con il capo cosparso di polvere. Giunto in presenza di Davide, si gettò a terra e gli si prostrò davanti.3 Davide gli chiese: «Da dove vieni?» L’altro gli rispose: «Sono fuggito dall’accampamento d’Israele».4 Davide gli disse: «Che cosa è successo? Dimmelo, ti prego». Egli rispose: «Il popolo è fuggito dal campo di battaglia e molti uomini sono caduti morti; e anche Saul e Gionatan, suo figlio, sono morti».5 Davide domandò al giovane che gli raccontava queste cose: «Come sai tu che Saul e Gionatan, suo figlio, sono morti?»6 Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: «Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo.7 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: “Eccomi”.8 Egli mi chiese: “Chi sei?” Gli risposi: “Sono un Amalechita”.9 Egli mi disse: “Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora vivo”.10 Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore».11 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui.12 Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del Signore e della casa d’Israele, perché erano caduti in battaglia.13 Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: «Di dove sei?» Quegli rispose: «Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita».14 Davide gli disse: «Come mai non hai temuto di stendere la mano per uccidere l’unto del Signore?»15 Poi chiamò uno dei suoi uomini e gli disse: «Avvicìnati e colpisci costui!» Quello lo colpì ed egli morì.16 Davide gli disse: «Il tuo sangue ricada sul tuo capo, perché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: “Io ho ucciso l’unto del Signore”».17 Allora Davide compose questo canto funebre su Saul e suo figlio Gionatan,18 e ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda. È il canto dell’arco. Si trova scritto nel Libro del Giusto.19 Il fiore dei tuoi figli, o Israele, giace ucciso sulle tue alture! Come mai sono caduti quei prodi?20 Non portate la notizia a Gat, non lo pubblicate per le strade di Ascalon; le figlie dei Filistei ne gioirebbero, le figlie degli incirconcisi ne farebbero festa.21 O monti di Ghilboa, su di voi non cada più né rugiada né pioggia; i vostri campi non diano più primizie per le offerte; poiché là fu gettato via lo scudo dei prodi, lo scudo di Saul, che l’olio non ungerà più.22 L’arco di Gionatan non tornava mai dalla battaglia senza avere sparso sangue di uccisi, senza avere trafitto grasso di prodi; e la spada di Saul non tornava indietro senza avere colpito.23 Saul e Gionatan, tanto amati e cari mentre erano in vita, non sono stati divisi nella loro morte. Erano più veloci delle aquile, più forti dei leoni!24 Figlie d’Israele, piangete su Saul; egli vi rivestiva deliziosamente di scarlatto, alle vostre vesti metteva degli ornamenti d’oro.25 Come mai sono caduti i prodi in mezzo alla battaglia? Come mai venne ucciso Gionatan sulle tue alture?26 Io sono in angoscia a motivo di te, Gionatan, fratello mio; tu mi eri molto caro, e l’amore tuo per me era più meraviglioso dell’amore delle donne.27 Come mai sono caduti i prodi? Come mai sono state infrante le loro armi?

2 Samuele 1

Gute Nachricht Bibel 2018

di Deutsche Bibelgesellschaft
1-2 Die Nachricht von Sauls Tod erreichte David, nachdem er von seinem Sieg über die Amalekiter nach Ziklag zurückgekehrt war. Er war gerade den dritten Tag wieder in der Stadt, da kam ein Mann zu ihm, der aus der Schlacht entkommen war, einer aus der näheren Umgebung Sauls. Zum Zeichen der Trauer hatte er seine Kleider zerrissen und Erde auf seinen Kopf gestreut. Er warf sich vor David zu Boden und erwies ihm Ehre wie einem König.3 »Wo kommst du her?«, fragte ihn David. Der Mann antwortete: »Vom Heer Israels. Ich konnte mich vor den Philistern retten.«4 »Wie steht es?«, fragte David. »Berichte mir!« Da erzählte er: »Unser Heer wurde in die Flucht geschlagen. Viele sind gefallen, auch Saul und Jonatan sind tot.«5 David fragte den jungen Mann, der ihm die Nachricht brachte: »Saul und Jonatan tot? Woher weißt du das?«6 Der Mann erzählte: »Ganz zufällig kam ich auf das Gilboa-Gebirge.[1] Da sah ich Saul stehen, wie er sich auf seinen Speer stützte. Die Streitwagen der Philister hatten ihn schon fast erreicht.7 Als er sich umwandte, sah er mich und rief mich zu sich. ›Ja, Herr?‹, sagte ich.8 Er fragte: ›Wer bist du?‹, und ich antwortete: ›Ein Amalekiter.‹9 Da rief er: ›Komm her und gib mir den Todesstoß! Ich lebe noch, aber ich habe keine Kraft mehr.‹10 Ich wusste, dass er seine Niederlage nicht überleben würde. Darum ging ich hin und gab ihm den Todesstoß. Dann nahm ich ihm den Stirnreif und die Armspange ab. Ich habe sie dir gebracht, Herr, hier sind sie!« (1Sam 31,4)11 Als David das hörte, zerriss er sein Gewand, und dasselbe taten die Männer, die bei ihm waren.12 Sie weinten und fasteten bis zum Abend und hielten die Totenklage um Saul und um seinen Sohn Jonatan und um das Heer des HERRN, um alle Männer Israels, die in der Schlacht gefallen waren.13 David fragte den jungen Mann, der ihm die Nachricht überbracht hatte: »Woher stammst du?« Er antwortete: »Ich bin der Sohn eines Fremden, eines Amalekiters, der in Israel Aufnahme gefunden hat.«14 Da fuhr David ihn an: »Wie konntest du es wagen, den gesalbten König des HERRN zu töten!« (1Sam 24,7)15 Er rief einem seiner Männer zu: »Komm her, stoß ihn nieder!«, und der schlug ihn tot.16 David aber sagte noch zu dem Amalekiter: »Dein Blut finde keinen Rächer![2] Du hast dir selbst das Urteil gesprochen, als du sagtest: ›Ich habe den gesalbten König des HERRN getötet.‹«17 David stimmte über Saul und seinen Sohn Jonatan die Totenklage an.18 Er sprach die Worte, die bekanntlich ins Buch der Heldenlieder aufgenommen sind. Dort tragen sie die Überschrift »Lehrt die Männer von Juda den Bogenkampf«; sie lauten: (Gios 10,13)19 Erschlagen liegen sie auf deinen Bergen, die Besten, die du hattest, Israel, dein Ruhm und Stolz, gefallen sind sie – tot!20 Sprecht nicht davon in Gat und Aschkelon, verschweigt es auf den Gassen dieser Städte! Sonst freuen sich die Frauen der Philister, die Töchter dieser Unbeschnittenen jubeln.21 Ihr Höhen von Gilboa, seid verflucht! Nie sollen Tau und Regen auf euch fallen, nie sollen Felder voller Frucht euch zieren, weil dort die Schilde unserer Helden liegen, Sauls Schild im Staub, entweiht für alle Zeit!22 Der Pfeil vom Bogen Jonatans traf stets sein Ziel und nie zog Saul sein Schwert vergeblich, in Scharen sanken ihre Feinde nieder.23 Geliebt und hoch geachtet waren sie, im Leben unzertrennlich, Saul und Jonatan – nun sind sie auch im Tode noch vereint! Sie waren schneller als der schnelle Adler, den Löwen übertrafen sie an Kraft.24 Ihr Frauen Israels, auf, klagt um Saul! Er war es, der euch Purpurkleider gab und euch mit goldenem Schmuck so reich beschenkte.25 Die Tapfersten sind tot, im Kampf erschlagen! Auch Jonatan liegt tot dort oben auf den Bergen!26 Mein Bruder Jonatan, mein bester Freund, voll Schmerz und Trauer weine ich um dich; denn deine Freundschaft hat mir mehr bedeutet, als Frauenliebe je bedeuten kann! (1Sam 18,3)27 Die besten Krieger tot, im Kampf erschlagen, für immer sind die Tapfersten dahin!