1 Re 20

Nuova Riveduta 2006

di Società Biblica di Ginevra
1 Ben-Adad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; aveva con sé trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d’assedio Samaria e l’attaccò.2 Inviò dei messaggeri nella città, per dire ad Acab, re d’Israele:3 «Così dice Ben-Adad: “Il tuo argento e il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli e i tuoi figli più belli sono cosa mia”».4 Il re d’Israele rispose: «Come dici tu, o re, mio signore, io ti appartengo con tutto ciò che è mio».5 I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Così parla Ben-Adad: “Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figli;6 invece, domani, a quest’ora, manderò da te i miei servitori, i quali rovisteranno la tua casa e le case dei tuoi servi, s’impadroniranno di tutto quello che hai di più caro e lo porteranno via”».7 Allora il re d’Israele chiamò tutti gli anziani del paese e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest’uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla».8 Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non lo ascoltare e non dargli retta!»9 Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: «Dite al re mio signore: “Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non posso farlo”». I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad.10 Ben-Adad mandò a dire ad Acab: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!»11 Il re d’Israele rispose: «Ditegli così: “Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone”».12 Quando Ben-Adad ricevette quella risposta stava bevendo con i re sotto le tende; e disse ai suoi servitori: «Disponetevi in ordine!» E quelli si disposero ad attaccare la città.13 Allora un profeta si avvicinò ad Acab, re d’Israele, e disse: «Così dice il Signore: “Vedi questa gran moltitudine? Ecco, oggi la darò in tuo potere, e tu saprai che io sono il Signore”».14 Acab disse: «Per mezzo di chi?» E quegli rispose: «Così dice il Signore: “Per mezzo dei servitori dei capi delle province”». Acab riprese: «Chi comincerà la battaglia?» L’altro rispose: «Tu».15 Allora Acab passò in rivista i servitori dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue. Dopo questi passò in rivista tutto il popolo, tutti i figli d’Israele, ed erano settemila.16 Essi fecero una sortita verso il mezzogiorno, mentre Ben-Adad stava bevendo e ubriacandosi sotto le tende con i trentadue re venuti in suo aiuto.17 I servitori dei capi delle province andarono fuori per primi. Ben-Adad mandò a vedere, e gli fu riferito: «Da Samaria è uscita gente!»18 Il re disse: «Se sono usciti per la pace, prendeteli vivi; se sono usciti per la guerra, prendeteli vivi ugualmente».19 Quando quei servitori dei capi delle province e l’esercito che li seguiva furono usciti dalla città,20 ciascuno di loro uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gli Israeliti li inseguirono e Ben-Adad, re di Siria, fuggì a cavallo con alcuni cavalieri.21 Il re d’Israele uscì, mise in fuga cavalli e carri e fece una grande strage fra i Siri.22 Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele e gli disse: «Va’, rinfòrzati; considera bene quel che dovrai fare; perché di qui a un anno il re di Siria marcerà contro di te».23 I servitori del re di Siria gli dissero: «Gli dèi d’Israele sono dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura e li vinceremo di certo.24 E tu, fa’ questo: togli ognuno di quei re dal suo posto e sostituiscili con dei capitani;25 fòrmati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo». Egli accettò il loro consiglio e fece così.26 L’anno seguente Ben-Adad passò in rivista i Siri, e marciò verso Afec per combattere contro Israele.27 Anche i figli d’Israele furono passati in rivista e forniti di viveri; quindi mossero contro i Siri e si accamparono di fronte a loro: parevano due minuscole greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese.28 Allora l’uomo di Dio si avvicinò al re d’Israele e gli disse: «Così dice il Signore: “Poiché i Siri hanno detto: ‘Il Signore è Dio dei monti e non è Dio delle valli’, io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono il Signore”».29 Essi rimasero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno scoppiò la battaglia e i figli d’Israele uccisero, in un giorno, centomila fanti dei Siri.30 Il rimanente si rifugiò nella città di Afec, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini che erano rimasti. Ben-Adad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera.31 I suoi servitori gli dissero: «Abbiamo sentito dire che i re della casa d’Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiamo dei sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d’Israele; forse egli ti salverà la vita».32 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d’Israele e dissero: «Il tuo servo Ben-Adad dice: “Ti prego, lasciami in vita!”» Acab rispose: «È ancora vivo? Egli è mio fratello».33 Quegli uomini ne trassero buoni auspici e, per accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, gli dissero: «Ben-Adad è dunque tuo fratello!» Egli rispose: «Andate e conducetelo qua». Ben-Adad si recò da Acab, il quale lo invitò a salire sul suo carro.34 Ben-Adad gli disse: «Io ti restituirò le città che mio padre tolse a tuo padre, e tu ti stabilirai dei mercati a Damasco, come mio padre se ne era stabiliti a Samaria». «E io», riprese Acab, «con questo patto ti lascerò andare»; così Acab stabilì un patto con lui, e lo lasciò andare.35 Allora uno dei figli dei profeti disse, per ordine del Signore, al suo compagno: «Ti prego, percuotimi!» Ma quello non volle percuoterlo.36 Allora il primo gli disse: «Poiché tu non hai ubbidito alla voce del Signore, appena ti sarai allontanato da me un leone ti ucciderà». Infatti, appena si fu allontanato, un leone lo incontrò e lo uccise.37 Poi quel profeta trovò un altro uomo e gli disse: «Ti prego, percuotimi!» E quello lo percosse e lo ferì.38 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada e si camuffò con una benda sugli occhi.39 Quando il re passò, il profeta si mise a gridare e disse al re: «Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand’ecco uno si avvicina, mi conduce un uomo e mi dice: “Custodisci quest’uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, oppure pagherai un talento d’argento”.40 Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quell’uomo sparì». Il re d’Israele gli disse: «Quella è la tua condanna; l’hai pronunciata tu stesso».41 Subito quello si tolse la benda dagli occhi e il re d’Israele lo riconobbe per uno dei profeti.42 Allora il profeta disse al re: «Così dice il Signore: “Poiché ti sei lasciato sfuggire di mano l’uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo”».43 E il re d’Israele se ne tornò a casa sua triste e irritato, e si recò a Samaria.

1 Re 20

Gute Nachricht Bibel 2018

di Deutsche Bibelgesellschaft
1 Der syrische König Ben-Hadad bot seine ganze Heeresmacht auf. Zweiunddreißig Vasallenkönige folgten ihm mit ihren Truppen; auch eine große Zahl von Pferden mit Streitwagen waren dabei. Er zog vor Samaria, schloss die Stadt ein und begann mit den Vorbereitungen zum Angriff. (2Re 6,24)2 Dann schickte er Boten in die Stadt zu Ahab, dem König von Israel,3 und ließ ihm sagen: »So spricht Ben-Hadad: ›Dein Silber und dein Gold gehören mir, und genauso deine Frauen und deine edelstgeborenen Söhne. Gib sie heraus!‹«4 Der König von Israel antwortete ihm: »Ich unterwerfe mich dir, mein Herr und König! Alles, was ich habe, gehört dir.«5 Aber die Boten Ben-Hadads kamen zum zweiten Mal und sagten: »So spricht Ben-Hadad: ›Ich habe dir gesagt: Gib mir dein Silber und Gold, deine Frauen und deine Söhne.6 Aber jetzt sage ich außerdem:[1] Morgen um diese Zeit schicke ich meine Leute zu dir, damit sie dein Haus und die Häuser deiner Minister durchsuchen. Sie werden alles mitnehmen, was ihnen[2] gefällt.‹«7 Der König rief die Ältesten des Landes zu sich und sagte zu ihnen: »Ihr seht, wie übel dieser Syrer uns mitspielen will. Ich habe ihm meine Frauen und Söhne, mein Gold und Silber zugestanden; aber jetzt will er noch mehr.«8 »Weigere dich!«, riefen die Ältesten und alle Männer der Stadt. »Geh nicht darauf ein!«9 Da gab der König den Boten Ben-Hadads den Bescheid: »Sagt zu meinem Herrn, dem König: ›Was du zuerst verlangt hast, werde ich dir geben; aber auf diese Forderung kann ich nicht eingehen.‹« Die Boten überbrachten dem Syrerkönig die Antwort.10 Da schickte er sie ein drittes Mal zu Ahab und ließ ihm sagen: »Der Fluch der Götter soll mich treffen, wenn Samaria so viel Schutt hergibt, dass jeder von meinen Kriegsleuten auch nur eine Handvoll davon mitnehmen kann!«11 Aber der König von Israel ließ Ben-Hadad ausrichten: »Wer dem Löwen das Fell abziehen will, muss ihn zuerst erschlagen!«12 Ben-Hadad zechte gerade mit den Vasallenkönigen in seinem Zelt, als ihm die Antwort gebracht wurde. »Rammböcke ansetzen!«, befahl er seinen Truppenführern. Und sogleich brachten sie die Mauerbrecher in Stellung.13 Da kam ein Prophet zu König Ahab und sagte: »So spricht der HERR: ›Du siehst doch dieses riesige Heer? Ich gebe es heute in deine Hand. Du sollst erkennen, dass ich der HERR bin!‹«14 »Durch wen soll das geschehen?«, fragte der König und der Prophet antwortete: »So spricht der HERR: ›Durch die Kriegsleute der Provinzverwalter.‹« »Und wer soll die Schlacht eröffnen?« »Du!«, war die Antwort. (1Re 22,5)15 Der König ließ die Kriegsleute der Provinzverwalter antreten; es waren 232 Mann. Dann ließ er die Männer von Israel antreten; es waren 7000.16-17 Um die Mittagszeit rückten die Israeliten aus der Stadt aus, an der Spitze die Kriegsleute der Provinzverwalter. Ben-Hadad und die zweiunddreißig Vasallenkönige zechten in ihren Zelten. Der Syrerkönig hatte Späher aufgestellt, die ihm meldeten: »Aus Samaria kommt ein Zug von Männern.«18 Er befahl: »Wenn sie um Frieden bitten wollen: Nehmt sie gefangen! Wenn sie angreifen: Nehmt sie gefangen!«19-20 Aber die Israeliten, die aus der Stadt ausgebrochen waren – die Kriegsleute der Provinzverwalter und hinter ihnen das ganze Heer Israels –, machten im Kampf Mann gegen Mann jeden nieder, der sich ihnen in den Weg stellte. Die Syrer ergriffen die Flucht und die Israeliten verfolgten sie. Ben-Hadad entkam zu Pferd zusammen mit den Reitern.21 Darauf rückte der König von Israel aus und vernichtete die Streitwagenmacht der Feinde. So brachte er den Syrern eine schwere Niederlage bei.22 Wieder kam der Prophet zum König von Israel und sagte zu ihm: »Sei auf der Hut! Rüste dich für einen neuen Ansturm. Im nächsten Frühjahr wird der König von Syrien wieder gegen dich heranziehen.«23 Zu König Ben-Hadad aber sagten seine Ratgeber: »Der Gott der Israeliten ist ein Berggott, deshalb waren sie uns überlegen. Wenn wir in der Ebene gegen sie kämpfen, werden wir sie mit Sicherheit besiegen.24 Wir raten dir also: Setze deine zweiunddreißig Könige ab und ersetze sie durch Provinzstatthalter.25 Stelle ein Heer auf, das genauso groß ist wie das, das du verloren hast, und auch wieder genauso viele Pferde und Streitwagen. Dann wollen wir in der Ebene gegen sie kämpfen. Du wirst sehen, dass wir sie besiegen.« König Ben-Hadad hörte auf ihren Rat.26 Im folgenden Frühjahr musterte er seine Truppen und zog mit ihnen nach Afek, um gegen Israel zu kämpfen.27 Auch die Israeliten sammelten ihr Heer, zogen den Syrern entgegen und schlugen ihr Lager dem Lager der Syrer gegenüber auf. Im Vergleich mit der Masse der Feinde, die das ganze Land bedeckten, wirkten sie wie zwei kleine Ziegenherden.28 Da kam der Prophet zum König von Israel und sagte zu ihm: »So spricht der HERR: ›Weil diese Syrer behaupten, ich sei ein Gott der Berge und hätte keine Macht in der Ebene, werde ich diese ganze riesige Heeresmacht in deine Hand geben. Daran werdet ihr erkennen, dass ich der HERR bin.‹«29 Sechs Tage lang lagen die beiden Heere einander gegenüber; am siebten Tag kam es zum Kampf. Die Israeliten besiegten die Syrer und töteten von ihnen an diesem einen Tag 100000 Mann.30 Die Übrigen flohen in die Stadt Afek; aber alle 27000 wurden unter der einstürzenden Stadtmauer begraben. Auch Ben-Hadad war in die Stadt geflohen und suchte nach einem sicheren Schlupfwinkel.31 Da sagten seine Ratgeber zu ihm: »Wir haben gehört, dass die Könige von Israel sich an die Regeln halten, die zwischen den Völkern gelten. Deshalb wollen wir uns den Sack um die Hüften binden, einen Strick um den Hals legen und vor die Stadt hinaus zum König von Israel gehen. Vielleicht können wir erreichen, dass er dir das Leben schenkt.«32 Die Ratgeber Ben-Hadads zogen also den Sack an, legten sich Stricke um den Hals, gingen zum König von Israel und sagten: »Dein ergebener Diener Ben-Hadad bittet dich: ›Schenke mir das Leben!‹« »Lebt er denn noch?«, erwiderte Ahab. »Er ist doch mein Bruder!«33 Die Abgesandten Ben-Hadads nahmen dies als ein gutes Zeichen, griffen das Wort auf und versicherten: »Gewiss, Ben-Hadad ist dein Bruder!« »Geht und holt ihn!«, sagte der König. Als Ben-Hadad herauskam, ließ der König von Israel ihn zu sich auf den Wagen steigen.34 Ben-Hadad sagte zu ihm: »Ich werde dir die Städte zurückgeben, die mein Vater deinem Vater weggenommen hat. Du kannst auch in meiner Hauptstadt Damaskus Handelshäuser gründen, wie es mein Vater in Samaria getan hat.« Der König von Israel erwiderte:[3] »Gut, wenn du mir das schwörst, lasse ich dich frei.« Er schloss mit Ben-Hadad einen Vertrag darüber und ließ ihn unbehelligt ziehen.35 Ein Prophet aus einer Prophetengemeinschaft sagte zu einem andern im Namen des HERRN: »Schlage mich!« Aber der andere weigerte sich, ihn zu schlagen.36 Da sagte der Prophet: »Du hast dich dem Befehl des HERRN widersetzt. Deshalb wird dich ein Löwe töten, sobald du von mir weggehst.« Als der andere weiterging, fiel ihn ein Löwe an und tötete ihn. (1Re 13,24)37 Der Prophet traf einen anderen Mann und sagte zu ihm: »Schlage mich!« Der Mann schlug ihn, sodass er blutete.38 Dann stellte sich der Prophet an dem Weg auf, den der König kommen sollte. Den Kopf hatte er verbunden, sodass ihn niemand als Prophet erkennen konnte.39 Als der König vorbeikam, sprach der Mann ihn an und sagte: »Mein König, ich bin mit in die Schlacht gezogen. Da brachte mir einer einen Gefangenen und sagte zu mir: ›Bewache ihn! Wenn er entkommt, kostet es dich dein Leben oder einen Zentner Silber.‹40 Aber ich war zu beschäftigt und auf einmal war der Gefangene nicht mehr da.« Der König sagte: »Du hast selbst das Urteil über dich gesprochen!«41 Da nahm der Mann die Binde ab, und der König erkannte, dass er es mit einem Propheten zu tun hatte.42 »So spricht der HERR«, rief der Prophet: »Du hast den Mann freigelassen, den ich unter den Bann gestellt und zum Untergang bestimmt hatte. Deshalb nehme ich dein Leben für seines und deinem Volk wird es ergehen wie dem seinen!«43 Verstimmt und zornig ging der König weiter und kam in seinen Palast in Samaria.