Lukáš 20

Bible, překlad 21. století

od Biblion
1 Jednoho dne, když učil lid v chrámě a zvěstoval evangelium, přišli vrchní kněží, znalci Písma a starší2 se slovy: „Řekni nám, jakým právem to děláš? Kdo tě k tomu zmocnil?!“3 Odpověděl jim: „Já se vás také na něco zeptám. Povězte mi,4 byl Janův křest z nebe, nebo z lidí?“5 Začali se spolu dohadovat: „Když řekneme, že z nebe, řekne nám: ‚Tak proč jste mu nevěřili?‘6 Když řekneme, že z lidí, všechen lid nás ukamenuje, protože jsou přesvědčeni, že Jan je prorok.“7 Nakonec mu řekli: „Nevíme, odkud.“8 „Ani já vám tedy neřeknu, jakým právem to dělám,“ odpověděl jim Ježíš.9 Tehdy se obrátil k lidem a vyprávěl jim toto podobenství: „Jeden člověk vysadil vinici, pronajal ji vinařům a na dlouho odcestoval.10 V příslušný čas pak poslal k těm vinařům služebníka, aby mu dali díl z úrody vinice. Vinaři ho však zbili a poslali pryč s prázdnou.11 Poslal tedy dalšího služebníka. I toho však zbili, zohavili a poslali pryč s prázdnou.12 Poslal tedy třetího, ale i toho zranili a vyhnali.13 Nakonec si pán vinice řekl: ‚Co mám dělat? Pošlu svého milovaného syna. Snad se před ním zastydí.‘14 Když ho ale vinaři uviděli, domluvili se spolu: ‚Tohle je dědic. Zabijme ho, a dědictví bude naše!‘15 Pak ho vyvlekli z vinice ven a zabili. Co tedy s nimi udělá pán vinice?16 Přijde, ty vinaře zahubí a vinici dá jiným.“ „To snad ne!“ zvolali, jakmile to uslyšeli.17 Podíval se na ně a řekl: „Co tedy znamená to, co je psáno: ‚Kámen staviteli zavržený stal se kamenem úhelným‘?[1]18 Kdokoli na ten kámen padne, ten se roztříští. Na koho ten kámen padne, toho rozdrtí.“19 Znalci Písma a vrchní kněží se ho v tu chvíli chtěli chopit, ale báli se lidu. Poznali totiž, že to podobenství vyprávěl o nich.20 Dali ho tedy sledovat. Poslali špehy, kteří se měli tvářit jako spravedliví a snažit se ho chytit za slovo, aby ho mohli vydat vládě a pravomoci římského prokurátora.21 Zeptali se ho: „Mistře, víme, že mluvíš i učíš správně a že nikomu nestraníš, ale pravdivě vyučuješ Boží cestě.22 Je správné dávat císaři daň, nebo ne?“23 Ježíš poznal jejich záludnost. Řekl jim:24 „Ukažte mi denár. Čí nese obraz a nápis?“ „Císařův,“ odpověděli.25 „Dejte tedy císaři, co je císařovo, a Bohu, co je Boží,“ řekl jim.26 A tak ho nedokázali veřejně chytit za slovo a v úžasu nad jeho odpovědí zmlkli.27 Tehdy k němu přišli někteří ze saduceů (kteří popírají vzkříšení) a zeptali se ho:28 „Mistře, Mojžíš nám napsal, že když ženatý muž zemře bezdětný, má si jeho ženu vzít jeho bratr, aby svému bratru zplodil potomka.[2]29 Bylo sedm bratrů. První se oženil a zemřel bezdětný.30 Potom si ji vzal druhý,31 třetí a tak dále. Všech sedm jich zemřelo, aniž by zanechali děti.32 Nakonec pak zemřela i ta žena.33 Kdo z nich ji tedy bude mít za manželku, až přijde vzkříšení? Vždyť ji mělo všech sedm!“34 Ježíš jim odpověděl: „Synové tohoto věku se žení a vdávají.35 Ti, kdo budou hodni dosáhnout příštího věku a vzkříšení z mrtvých, se už ale ženit a vdávat nebudou.36 Také už nebudou moci zemřít – budou totiž jako andělé. Jsou to synové Boží, poněvadž jsou synové vzkříšení.37 A to, že mrtví vstávají, ukázal už Mojžíš u onoho keře, když Hospodina nazývá Bohem Abrahama, Bohem Izáka a Bohem Jákoba.[3]38 On přece není Bohem mrtvých, ale živých – pro něj jsou živí všichni!“39 „Mistře, to jsi řekl dobře,“ poznamenali někteří znalci Písma.40 Tamti už se ho totiž neodvažovali na nic ptát.41 Ježíš se jich zeptal: „Jak mohou říkat, že Mesiáš je Davidův syn?42 Sám David říká v knize Žalmů: ‚Hospodin řekl mému Pánu: Seď po mé pravici,43 než ti tvé nepřátele k nohám položím.‘[4]44 Když ho tedy David nazývá Pánem, jak to může být jeho syn?“45 Přede všemi lidmi pak řekl svým učedníkům:46 „Dejte si pozor na znalce Písma, kteří rádi chodí ve slavnostních pláštích, milují zdravení na náměstích, přední sedadla ve shromážděních a čestná místa na večeřích47 a kteří vyjídají vdovské domy pod záminkou dlouhých modliteb. Takové čeká nejtěžší trest!“

Lukáš 20

La Parola è Vita

od Biblica
1 Un giorno, mentre Gesù stava insegnando e predicando il Vangelo nel tempio, fu affrontato dai capi sacerdoti e dagli altri capi giudei, insieme con gli anziani.2 Gli chiesero con che diritto facesse quelle cose o chi lʼavesse autorizzato.3 «Prima di rispondere, voglio farvi io una domanda», rispose Gesù.4 «Secondo voi, Giovanni fu mandato da Dio o agiva semplicemente di sua iniziativa?»5 Essi cominciarono a discutere fra di loro: «Se diciamo che il messaggio di Giovanni era dʼispirazione divina, allora Gesù ci chiederà perché non gli abbiamo creduto.6 Se invece diciamo che Giovanni non fu mandato da Dio, la folla ci lincerà senzʼaltro, perché tutti sono convinti che era un profeta».7 Finalmente risposero: «Non lo sappiamo!»8 Allora Gesù disse: «In tal caso, neppure io risponderò alla vostra domanda».9 Poi Gesù si rivolse di nuovo alla folla e raccontò questa parabola: «Un uomo piantò una vigna e lʼaffittò ad alcuni contadini, poi partì per un paese lontano, dove rimase per lungo tempo.10 Al tempo della vendemmia, egli mandò uno dei suoi uomini dai contadini per ritirare la sua parte del raccolto. Ma i contadini lo picchiarono e lo mandarono indietro a mani vuote.11 Allora il padrone mandò un altro servo, ma accadde la stessa cosa; il poveretto fu picchiato e insultato e rimandato indietro a mani vuote.12 Il padrone volle mandare ancora un terzo uomo, che però subì la stessa sorte degli altri. Anchʼegli fu ferito e cacciato via.13 “Che posso fare?” si domandò allora il padrone. “Ma sì… manderò il mio carissimo figlio; senzʼaltro avranno rispetto di lui!”14 Ma quando i contadini videro arrivare il figlio del padrone, dissero: “Questa è lʼoccasione della nostra vita! Quel tipo erediterà la vigna, quando suo padre morirà. Avanti, uccidiamolo, così la proprietà sarà nostra!”15 Lo trascinarono, quindi, fuori dalla vigna e lo uccisero. Secondo voi, che cosa farà il padrone?16 Ve lo dico io: verrà, ucciderà quei contadini e affitterà la vigna ad altri». «Non sia mai!» esclamarono i presenti.17 Gesù li guardò e disse: «Allora che intendono le Scritture, quando dicono: “La pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra più importante”»?18 E aggiunse: «Chi inciamperà in quella pietra sarà frantumato; e quelli su cui cadrà, saranno ridotti in polvere».19 Udita la storia di Gesù, i capi sacerdoti e i capi religiosi volevano arrestarlo immediatamente, perché si erano resi conto che stava parlando di loro. Infatti erano proprio loro i malvagi contadini della sua parabola. Tuttavia temevano che, se fossero stati proprio loro ad arrestarlo, si sarebbe scatenata una rivolta.20 Perciò cercarono di fargli dire qualcosa di compromettente da riferire al governatore romano e farlo quindi arrestare. Considerando questa possibilità, mandarono delle spie dallʼaspetto di brave persone.21 Costoro dissero a Gesù: «Maestro, sappiamo che quello che tu insegni è giusto. Dici sempre la verità e non dai peso allʼapparenza degli uomini, ma insegni la volontà di Dio.22 Ora, dicci: è giusto pagare le tasse al governo romano?»23 Gesù, conoscendo la loro malafede, rispose:24 «Fatemi vedere una moneta. Di chi è il ritratto qui sopra? E di chi è il nome?» Risposero: «Di Cesare, lʼimperatore romano».25 Allora Gesù concluse: «Quindi, date a Cesare ciò che è di Cesare, e date a Dio tutto ciò che è di Dio!»26 Così fallì il loro tentativo di comprometterlo agli occhi del popolo, anzi, sorpresi dalla sua risposta, non sapevano più che cosa dire.27 Allora alcuni Sadducei, quelli che dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte,28 fecero a Gesù questa domanda: «Maestro, le leggi di Mosè stabiliscono che se un uomo muore senza figli, suo fratello dovrà sposarne la vedova e i loro figli apparterranno legalmente al morto, per mantenere il suo nome.29 Dunque, cʼera una famiglia di sette fratelli. Il maggiore si sposò e morì senza lasciare figli.30 Suo fratello, allora, sposò la vedova, ma anchʼegli morì senza figli.31 E così via, uno dopo lʼaltro, tutti e sette i fratelli la sposarono e morirono, sempre senza avere figli.32 Alla fine anche la donna morì.33 Ecco la domanda: alla risurrezione di chi sarà moglie quella donna, dato che tutti i fratelli lʼhanno avuta in moglie?!»34-35 Gesù rispose: «Il matrimonio è per la gente qui sulla terra, ma quando quelli che sono giudicati degni della risurrezione vanno in cielo, non si sposano,36 né possono più morire. In queste cose sono come angeli, e sono figli di Dio, perché sono risorti alla nuova vita dalla morte.37-38 Ma, per quanto riguarda la risurrezione, perfino gli scritti di Mosè ne sono una prova. Perché, quando Mosè descrive come Dio gli apparve nel cespuglio ardente, dice che: “il Signore è il Dio dʼAbramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”. Dicendo che Dio è il Dio di una persona, significa che questa persona è viva, non morta! Perciò, dal punto di vista di Dio, tutti gli uomini sono vivi».39 «Ben detto, Signore!» approvarono alcuni dottori della legge lì presenti.40 E questo mise fine alle loro domande, perché non avevano più coraggio di farne altre.41 Poi Gesù domandò loro: «Come mai dicono che Cristo, il Messia, deve essere discendente del re Davide?42-43 Davide stesso scrisse nel libro dei Salmi: “Dio disse al mio Signore, il Messia: Siedi alla mia destra, finché non ti abbia messo i nemici sotto i piedi”.44 Comʼè possibile che il Messia sia contemporaneamente discendente e Signore di Davide?»45 Poi, mentre la folla ascoltava, si rivolse ai discepoli e disse:46 «Diffidate di questi dottori della legge, perché a loro piace passeggiare avvolti in vesti dignitose e avere glʼinchini della gente, quando passano per strada. E come ci tengono ai posti dʼonore nelle sinagoghe e nei banchetti!47 Ma perfino mentre recitano lunghe preghiere con grande sfoggio di commozione, architettano i loro intrighi per truffare le vedove delle loro proprietà! Perciò, per questi uomini ci sarà la più severa condanna di Dio!»