Jeremia 35 | Nuova Riveduta 2006 Hoffnung für alle

Jeremia 35 | Nuova Riveduta 2006

I Recabiti

1 Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del Signore, al tempo di Ioiachim, figlio di Giosia, re di Giuda: 2 «Va’ alla casa dei Recabiti e parla loro; conducili nella casa del Signore, in una delle camere, e offri loro del vino da bere». 3 Allora io presi Iaazania, figlio di Geremia, figlio di Cabazzinia, i suoi fratelli, tutti i suoi fratelli, tutti i suoi figli e tutta la casa dei Recabiti 4 e li condussi nella casa del Signore, nella camera dei figli di Anan, figlio di Igdalia, uomo di Dio, la quale era vicino alla camera dei capi, sopra la camera di Maaseia, figlio di Sallum, guardiano della soglia. 5 Misi davanti ai figli della casa dei Recabiti delle brocche piene di vino e delle coppe, e dissi loro: «Bevete del vino». 6 Ma quelli risposero: «Noi non beviamo vino, perché Ionadab, figlio di Recab, nostro padre, ce l’ha proibito, dicendo: “Non berrete mai vino, né voi né i vostri figli per sempre; 7 non costruirete case, non seminerete nessuna semenza, non pianterete vigne e non ne possederete nessuna, ma abiterete in tende tutti i giorni della vostra vita, affinché viviate lungamente nel paese dove state come forestieri”. 8 Noi abbiamo ubbidito alla voce di Ionadab, figlio di Recab, nostro padre, in tutto quello che ci ha comandato: non beviamo vino durante tutti i nostri giorni, tanto noi che le nostre mogli, i nostri figli e le nostre figlie; 9 non costruiamo case per abitarvi, non abbiamo vigna, campo, né semente; 10 abitiamo in tende e abbiamo ubbidito e fatto tutto quello che Ionadab, nostro padre, ci ha comandato. 11 Ma quando Nabucodonosor, re di Babilonia, è salito contro il paese, abbiamo detto: “Venite, ritiriamoci a Gerusalemme, per paura dell’esercito dei Caldei e dell’esercito di Siria”. Così ci siamo stabiliti a Gerusalemme». 12 Allora la parola del Signore fu rivolta a Geremia in questi termini: 13 «Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Va’ e di’ agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: “Non riceverete voi dunque la lezione, imparando a ubbidire alle mie parole?”, dice il Signore. 14 “Le parole di Ionadab, figlio di Recab, che comandò ai suoi figli di non bere vino, sono state messe in pratica, ed essi fino a oggi non hanno bevuto vino, in ubbidienza all’ordine del padre loro. Io vi ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non mi avete dato ascolto; 15 ho continuato a mandarvi ogni mattina tutti i miei servitori, i profeti, per dirvi: ‘Convertitevi ciascuno dalla sua via malvagia, cambiate comportamento; non andate dietro ad altri dèi per servirli, e abiterete nel paese che ho dato a voi e ai vostri padri’, ma voi non avete prestato orecchio e non mi avete ubbidito. 16 Sì, i figli di Ionadab, figlio di Recab, hanno messo in pratica l’ordine dato dal padre loro, ma questo popolo non mi ha ubbidito!” 17 Perciò così parla il Signore, Dio degli eserciti, Dio d’Israele: “Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho pronunciato contro di loro, perché ho parlato loro ed essi non hanno ascoltato; perché li ho chiamati ed essi non hanno risposto”». 18 Alla casa dei Recabiti Geremia disse: «Così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: “Poiché avete ubbidito all’ordine di Ionadab, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi precetti e avete fatto tutto quello che egli vi aveva prescritto, 19 così parla il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: ‘A Ionadab, figlio di Recab, non verranno mai a mancare discendenti che stiano davanti alla mia faccia’”».

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

Hoffnung für alle

Das Vorbild der Rechabiter

1 Als Jojakim, der Sohn Josias, noch König von Juda war, gab der HERR mir den Auftrag: 2 »Geh zur Sippe der Rechabiter, bitte sie, in einen der Räume des Tempels zu kommen, und biete ihnen dort Wein an!« 3 Da lud ich die ganze Sippe der Rechabiter ein: Jaasanja, den Sohn von Jirmeja und Enkel von Habazzinja, mit seinen Kindern und Verwandten. 4 Ich ging mit ihnen zum Tempel und führte sie in den Raum der Söhne Hanans; Hanan war ein Sohn des Propheten Jigdalja. Dieser Raum lag neben dem der höchsten Beamten, im ersten Stock über dem Zimmer des Torwächters Maaseja, der ein Sohn von Schallum war. 5 Dort stellte ich den Rechabitern volle Weinkrüge hin, gab ihnen Becher und forderte sie zum Trinken auf. 6 »Wir trinken keinen Wein«, erwiderten sie, »denn unser Stammvater Jonadab, der Sohn von Rechab, hat es uns und unseren Nachkommen für alle Zeiten verboten. 7 Er befahl uns auch: ›Baut keine Häuser, kauft keine Äcker und Weinberge und bepflanzt sie nicht! Ihr sollt immer in Zelten wohnen. Nur dann werdet ihr lange in dem Land leben, in dem ihr als Nomaden umherzieht.‹ 8 Und so halten wir uns an die Anordnungen unseres Stammvaters Jonadab, des Sohnes von Rechab: Wir trinken unser Leben lang keinen Wein, weder wir noch unsere Frauen und Kinder. 9 Wir bauen auch keine Häuser, um sesshaft zu werden; wir besitzen weder Felder noch Weinberge und Saatgut. 10 Wir sind Nomaden und wohnen immer in Zelten, denn wir befolgen die Weisungen unseres Stammvaters Jonadab genau. 11 Erst als König Nebukadnezar von Babylonien unser Land angriff, entschlossen wir uns, nach Jerusalem zu ziehen, um vor dem Heer der Babylonier und Aramäer Schutz zu suchen. Nur deshalb halten wir uns jetzt in der Stadt auf!« 12 Da empfing ich eine Botschaft vom HERRN: 13 »So spricht der HERR, der allmächtige Gott Israels: Geh zu den Bewohnern von Juda und Jerusalem und richte ihnen aus: Warum lasst ihr euch nichts sagen? Warum missachtet ihr meine Gebote? 14 Jonadab, der Sohn von Rechab, befahl seinen Nachkommen, keinen Wein zu trinken, und sie gehorchten ihm. Bis heute halten sich die Rechabiter daran. Ich aber kann mit euch reden, sooft ich will, und ihr stellt euch taub. 15 Immer wieder habe ich meine Boten, die Propheten, zu euch gesandt und euch durch sie aufgefordert: ›Kehrt um von euren falschen Wegen! Jeder von euch soll sein Leben von Grund auf ändern! Lauft nicht anderen Göttern nach, dient ihnen nicht! Nur dann lasse ich euch weiter in diesem Land wohnen, das ich euch und euren Vorfahren gegeben habe.‹ Doch ihr habt mir keine Beachtung geschenkt und euch nicht nach meinen Geboten gerichtet. 16 Die Nachkommen von Jonadab, des Sohnes von Rechab, haben sich an die Weisung ihres Stammvaters gehalten, aber dieses Volk hier schlägt meine Worte in den Wind! 17 Darum sage ich, der HERR, der allmächtige Gott, der Gott Israels: Ich lasse über die Bewohner von Juda und Jerusalem das Unheil hereinbrechen, das ich ihnen angedroht habe. Denn ich redete mit ihnen, doch sie stellten sich taub; ich rief sie, aber sie antworteten nicht!« 18 Zur Sippe der Rechabiter sagte ich im Auftrag des HERRN: »So spricht der allmächtige Gott Israels: Weil ihr das Gebot eures Stammvaters Jonadab befolgt und euch an alle seine Weisungen gehalten habt, 19 wird es immer einen Nachkommen von Jonadab geben, der in meinem Dienst steht. Das verspreche ich, der HERR!«