Josua 20 | Menge Bibel Nuova Riveduta 2006

Josua 20 | Menge Bibel

Der göttliche Befehl

1 Als sie dann mit der Verteilung des Landes fertig waren, gebot der HERR dem Josua folgendes: 2 »Mache den Israeliten folgende Mitteilung: ›Bestimmt euch noch die Zufluchtsstädte*, von denen ich zu euch durch Mose gesagt habe (4.Mose 35,9-15; 5.Mose 19,1-13), 3 daß ein Totschläger dahin fliehen solle, der jemand aus Versehen, unvorsätzlich, getötet hat; die sollen euch als Zufluchtsstätten vor dem Bluträcher dienen.‹ 4 Flüchtet er sich dann in eine von diesen Städten und bleibt am Eingang des Stadttores stehen und trägt den Ältesten der betreffenden Stadt seine Sache vor, so sollen sie ihn bei sich in der Stadt aufnehmen und ihm einen Ort anweisen, daß er bei ihnen wohnen kann. 5 Wenn dann der Bluträcher ihn verfolgt, so dürfen sie ihm den Totschläger nicht ausliefern, weil er den andern unvorsätzlich getötet hat, ohne ihm schon früher feind gewesen zu sein. 6 Er soll vielmehr in der betreffenden Stadt wohnen bleiben, bis er vor der Gemeinde gestanden hat, um abgeurteilt zu werden, und dann bis zum Tode des derzeitigen Hohenpriesters; alsdann darf der Totschläger wieder in seine Ortschaft und in sein Haus zurückkehren, in die Ortschaft, aus der er geflohen war.«

Ausführung des Befehls

7 Da machten die Israeliten Kedes in Galiläa im Gebirge Naphthali und Sichem im Berglande auf dem Gebirge Ephraim und Kirjath-Arba, das ist Hebron, im Gebirge Juda zu geweihten Zufluchtsstätten. 8 Jenseits des Jordans aber, östlich von Jericho, bestimmten sie zu derartigen Städten Bezer in der Steppe, auf der Hochebene im Stamme Ruben, ferner Ramoth in Gilead im Stamme Gad, und Golan in Basan im Stamme Manasse. 9 Dies waren die Städte, die man für alle Israeliten und für die unter ihnen lebenden Fremdlinge dazu bestimmte, daß jeder, der einen andern unvorsätzlich getötet hätte, sich dorthin flüchten sollte, damit er nicht durch die Hand des Bluträchers den Tod fände, ehe er vor der Gemeinde gestanden hätte.

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Nuova Riveduta 2006

Le sei città di rifugio

1 Poi il Signore disse a Giosuè: «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: 2 “Stabilite le città di rifugio, delle quali vi parlai per mezzo di Mosè, 3 affinché l’omicida che avrà ucciso qualcuno senza averne l’intenzione, possa mettersi al sicuro; esse vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. 4 L’omicida fuggirà in una di quelle città; e, fermatosi all’ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli daranno una dimora, ed egli si stabilirà fra loro. 5 E se il vendicatore del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l’omicida, poiché ha ucciso il prossimo senza averne l’intenzione, senza averlo odiato prima. 6 L’omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote che sarà in funzione in quei giorni, comparirà in giudizio davanti alla comunità. Allora l’omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città da cui era fuggito”». 7 Essi dunque consacrarono Chedes in Galilea nella regione montuosa di Neftali, Sichem nella regione montuosa di Efraim e Chiriat-Arba, cioè Ebron, nella regione montuosa di Giuda. 8 E di là dal Giordano, a oriente di Gerico, scelsero, nella tribù di Ruben: Beser, nel deserto, nell’altopiano; Ramot, in Galaad, nella tribù di Gad, e Golan, in Basan, nella tribù di Manasse. 9 Queste furono le città assegnate a tutti i figli d’Israele e allo straniero residente fra loro, affinché chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente potesse rifugiarvisi e non avesse a morire per mano del vendicatore del sangue, prima di essere comparso davanti alla comunità.