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Lukas 7,30-50 | La Parola è Vita

Lukas 7,30-50 | La Parola è Vita

Due miracoli straordinari

1 Quando Gesù ebbe finito di parlare, tornò nella città di Cafarnao. 2 Là abitava un centurione romano, che aveva un servo, a cui era molto affezionato. Questo servo era ammalato e stava per morire. 3 Quando il centurione seppe di Gesù, mandò alcuni anziani giudei molto rispettati a chiedergli di venire a guarire il suo servo. 4 Essi cominciarono a pregare Gesù con insistenza. Gli raccontarono anche che brava persona fosse quel centurione. «Se cʼè qualcuno che merita il tuo aiuto, questi è proprio lui!» dissero, 5 «Perché ama i Giudei e ci ha perfino fatto costruire una sinagoga a sue spese!» 6 Gesù andò con loro. Stava per arrivare alla casa, quando il centurione gli mandò incontro alcuni amici per dirgli: «Signore, non ti disturbare ad entrare nella mia casa, perché io non sono degno di un tale onore e neppure di venire da te di persona. Diʼ soltanto una parola e il mio servo certamente guarirà! Lo so, perché anchʼio dipendo dallʼautorità dei miei superiori e, a mia volta, ho autorità sui miei uomini. Basta che io dica “Andate!” ed essi ubbidiscono, oppure “Venite!” ed essi vengono; e se dico al mio servo: “Faʼ questo o quello”, egli lo fa. Perciò basta che tu dica: “Sii guarito!” ed il mio servo guarirà!» 9 Gesù rimase colpito da queste parole. Rivolgendosi alla folla, disse: «Neppure fra il popolo dʼIsraele ho mai trovato un uomo con una fede come questa!» 10 E quando gli amici del centurione ritornarono a casa, trovarono il servo completamente guarito. 11 Non molto tempo dopo, Gesù andò con i suoi discepoli nel villaggio di Naim e, come al solito, una gran folla lo seguiva. 12 In prossimità della porta del villaggio, ecco passare un funerale. Il morto era lʼunico figlio di una vedova, e molte persone accompagnavano, piangendo, la povera donna. 13 Quando il Signore la vide, ebbe pietà di lei. «Non piangere!» le disse. 14 Poi si avvicinò alla bara e la toccò. I portatori si fermarono. «Ragazzo», disse Gesù, «sono io che te lo dico: àlzati!» 15 Il ragazzo si alzò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo restituì alla madre. 16 Tutti furono presi da gran timore e si misero a lodare Dio, esclamando: «Un potente profeta è sorto fra noi!» e ancora: «Oggi abbiamo visto allʼopera la mano di Dio!» 17 La notizia di questi fatti corse da un estremo allʼaltro della Giudea, e perfino oltre i suoi confini.

Gesù e Giovanni

18 Ben presto i discepoli di Giovanni Battista vennero a conoscenza di tutto ciò che Gesù stava facendo. Quando lo riferirono a Giovanni, 19 questi mandò due dei suoi discepoli da Gesù per chiedergli: «Sei davvero tu il Messia che deve venire? O dobbiamo continuare ad aspettarlo?» 20 I due discepoli trovarono Gesù che stava guarendo molte persone dalle più diverse malattie. Risanava gli zoppi e i ciechi, e cacciava gli spiriti maligni. Quando gli riferirono le parole di Giovanni, Gesù rispose: «Tornate e raccontategli tutto ciò che avete visto e udito qui oggi: i ciechi possono vedere, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi possono udire, i morti risuscitano e i poveri possono udire il Vangelo della salvezza. 23 E ditegli anche: “Beato chi non si sarà scandalizzato di me!”» 24 Partiti i discepoli di Giovanni, Gesù cominciò a parlare alla folla di lui. «Chi è costui che siete andati a vedere nel deserto della Giudea?» chiese loro: «Un uomo debole come un filo dʼerba, mosso dal minimo alito di vento? 25 No! E allora che cosa siete andati a vedere? Un uomo drappeggiato in abiti lussuosi? No! Quelli che vivono nel lusso stanno nei palazzi, non nel deserto. 26 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, questa è la risposta giusta! Anzi, egli è più di un profeta. 27 È quello a cui si riferiscono le Scritture, quando dicono: “Ecco, manderò il mio messaggero davanti a te, per prepararti la strada!” 28 Fra tutti gli esseri umani non ce nʼè mai stato uno più grande di Giovanni. Eppure, perfino lʼultimo abitante del Regno di Dio è più grande di lui! 29 E tutti quelli che hanno sentito predicare Giovanni, perfino i più malvagi, hanno riconosciuto che ciò che richiedeva era giusto, e si sono fatti battezzare da lui. 30 Tutti. Cioè, tutti tranne i Farisei e i dottori della legge. Essi hanno respinto il progetto che Dio aveva per loro e non hanno voluto farsi battezzare da Giovanni». 31 «Che posso dire degli uomini dei nostri tempi?» chiese Gesù. «A che cosa potrei paragonarli? 32 Mi sembrano quei bambini che giocano nella piazza e si lamentano così coi loro amici: “Non vi piace se giochiamo agli sposi e non vi piace se giochiamo al funerale!” 33 Lo stesso fate anche voi: perché, prima è venuto Giovanni Battista, che spesso digiuna e non beve vino, e voi dite: “Deve essere matto!” 34 Poi sono venuto io, che mangio e bevo, e voi dite: “Ma che mangione è quel Gesù! E come beve! E che cattive compagnie frequenta!” 35 Ma la sapienza di Dio si rivela vera dai suoi frutti». 36 Un giorno, un fariseo invitò Gesù a pranzo a casa sua ed egli accettò lʼinvito. Mentre si sedevano per mangiare, 37 una donna, una prostituta di quel villaggio seppe che Gesù stava là e venne, portando un vasetto di alabastro, pieno di costoso profumo. 38 Entrò, sʼinginocchiò dietro di lui, ai suoi piedi e, piangendo, glieli bagnava di lacrime e poi li asciugava con i suoi capelli, baciandoli e ribaciandoli, mentre li cospargeva di profumo. 39 Quando il fariseo che lo aveva invitato vide ciò che stava accadendo e riconobbe la donna, pensò: «Questa è la prova che Gesù non è un profeta, perché se fosse veramente mandato da Dio, saprebbe di che risma è questa donna!» 40 Gesù, allora, si voltò verso di lui e gli disse: «Simone, devo dirti una cosa». «Bene, Maestro», rispose Simone, «Dimmi!» 41 Allora Gesù gli raccontò questa storia: «Un tale prestò dei soldi a due persone: 500 denari ad uno e 50 a un altro. 42 Ma nessuno di loro poté restituire i soldi, così egli passò sopra alla cosa e lasciò che si tenessero il denaro. Secondo te, chi dei due gli sarà stato più riconoscente dopo questʼatto generoso?» 43 «Senzʼaltro quello che gli doveva di più», rispose Simone. «Giusto», fu dʼaccordo Gesù. 44 Poi, voltandosi verso la donna, disse a Simone: «Guarda, vedi questa donna inginocchiata? Quando sono entrato in casa tua, tu non ti sei nemmeno preso il disturbo di darmi un poʼ dʼacqua per lavarmi i piedi, invece lei me li ha lavati con le sue lacrime e me li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato il tradizionale bacio di saluto, lei invece, da quando sono entrato, non ha smesso di baciarmi e ribaciarmi i piedi. 46 Tu hai trascurato la rituale cortesia di ungermi il capo con lʼolio dʼoliva, mentre lei mi ha cosparso i piedi di profumo prezioso. 47 Dunque, i suoi peccati, anche se sono molti, le sono perdonati, perciò questa donna mi ha dimostrato molto amore. Ma quelli a cui è perdonato poco, dimostrano meno amore». 48 Poi, rivolto alla donna, disse: «I tuoi peccati ti sono perdonati». 49 Allora glʼinvitati che erano a tavola con lui, dissero fra di loro: «Ma chi crede di essere costui, che se ne va in giro a perdonare i peccati?» 50 Ma Gesù disse alla donna: «La tua fede ti ha salvato. Vaʼ in pace!»