1.Samuel 30 | Nuova Riveduta 2006 Hoffnung für alle

1.Samuel 30 | Nuova Riveduta 2006

Gli Amalechiti saccheggiano e incendiano Siclag e sono poi sconfitti da Davide

1 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furono giunti a Siclag, ecco che gli Amalechiti avevano fatto una scorreria verso la regione meridionale e verso Siclag; avevano preso Siclag e l’avevano incendiata; 2 avevano fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma avevano portato via tutti e se n’erano tornati da dove erano venuti. 3 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, essa era distrutta dal fuoco e le loro mogli, i loro figli e le loro figlie erano stati condotti via prigionieri. 4 Allora Davide e tutti quelli che erano con lui alzarono la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 5 Le due mogli di Davide, Ainoam di Izreel e Abigail di Carmel, che era stata moglie di Nabal, erano anche loro prigioniere. 6 Davide fu grandemente angosciato: la gente parlava di lapidarlo, perché tutti erano amareggiati a motivo dei loro figli e delle loro figlie; ma Davide si fortificò nel Signore, nel suo Dio. 7 Davide disse al sacerdote Abiatar, figlio di Aimelec: «Ti prego, portami qua l’efod». Abiatar portò l’efod* a Davide. 8 E Davide consultò il Signore, dicendo: «Devo inseguire questa banda di predoni? La raggiungerò?» Il Signore rispose: «Inseguila, poiché certamente la raggiungerai e potrai recuperare ogni cosa». 9 Davide dunque andò con i seicento uomini che aveva con sé e giunsero al torrente Besor, dove quelli che erano rimasti indietro si fermarono; 10 ma Davide continuò l’inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti indietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor. 11 Trovarono per la campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane, che egli mangiò, e dell’acqua da bere; 12 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d’uva passa. Quando egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 13 Davide gli chiese: «A chi appartieni? Di dove sei?» Quegli rispose: «Sono un giovane egiziano, servo di un Amalechita; il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi ammalai. 14 Abbiamo fatto una scorreria nella regione meridionale dei Cheretei, sul territorio di Giuda e nella regione meridionale di Caleb, e abbiamo incendiato Siclag». 15 Davide gli disse: «Vuoi condurmi giù dov’è quella banda?» Egli rispose: «Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone e io ti condurrò giù dov’è quella banda». 16 Quando egli lo ebbe condotto là, ecco che gli Amalechiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo e facendo festa, a motivo del gran bottino che avevano portato via dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17 Davide diede loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera dell’indomani; e non uno ne scampò, tranne quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono. 18 Davide recuperò tutto quello che gli Amalechiti avevano portato via e liberò anche le sue due mogli. 19 Non vi mancò nessuno, né piccoli né grandi, né figli né figlie, e nulla del bottino, nulla che gli Amalechiti avessero preso. Davide ricondusse via tutto. 20 Davide riprese anche tutte le greggi e tutti gli armenti; quelli che conducevano questo bestiame e camminavano alla sua testa dicevano: «Questo è il bottino di Davide!» 21 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non avevano potuto stargli dietro e che egli aveva fatto rimanere al torrente Besor. Quelli andarono a incontrare Davide e la gente che era con lui. Davide si avvicinò a loro e si informò sulla loro salute. 22 Allora tutti i malvagi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide presero a dire: «Dato che costoro non sono venuti con noi, non daremo loro nulla del bottino che abbiamo recuperato; ciascuno di loro riavrà sua moglie e i suoi figli; se li portino via e se ne vadano!» 23 Ma Davide disse: «Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che il Signore ci ha date: egli ci ha protetti e ha dato nelle nostre mani la banda che era venuta contro di noi. 24 Chi vi darebbe retta in questa cosa? La parte di chi scende alla battaglia deve essere uguale alla parte di chi rimane con i bagagli; faranno tra loro parti uguali». 25 Da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che durano fino a oggi. 26 Quando Davide fu tornato a Siclag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda suoi amici, dicendo: «Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici del Signore». 27 Ne mandò a quelli di Betel, a quelli di Ramot della regione meridionale, a quelli di Iattir, 28 a quelli di Aroer, a quelli di Sifmot, a quelli di Estemoa, 29 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierameeliti, a quelli delle città dei Chenei, 30 a quelli di Corma, a quelli di Cor-Asan, a quelli di Atac, 31 a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi che Davide aveva percorso con la sua gente.

La Sacra Bibbia Nuova Riveduta 2006 – versione standard © 2006 Società Biblica di Ginevra

Hoffnung für alle

David rächt sich an den Amalekitern

1 Zwei Tage später kamen David und seine Männer nach Ziklag zurück. Inzwischen waren die Amalekiter im Südland eingefallen und hatten Ziklag in Schutt und Asche gelegt. 2 Sie hatten niemanden getötet, sondern alle Frauen und Kinder gefangen genommen und verschleppt. 3 David und seine Leute kamen zurück zu dem rauchenden Trümmerhaufen, der einmal Ziklag gewesen war, und sahen, dass ihre Frauen, Söhne und Töchter alle verschleppt worden waren. 4 Da schrien sie vor Schmerz laut auf und weinten, bis sie völlig erschöpft waren. 5 Auch Davids Frauen – Ahinoam aus Jesreel und Abigajil aus Karmel, Nabals Witwe – waren entführt worden. 6 David befand sich in einer schwierigen Lage. Seine Leute sprachen schon davon, ihn zu steinigen, denn alle waren erbittert über den Verlust ihrer Söhne und Töchter. Da suchte David Zuflucht bei seinem Gott, und das Vertrauen auf den HERRN gab ihm wieder Mut und Kraft. 7 Er befahl dem Priester Abjatar, dem Sohn von Ahimelech, die Tasche mit den Losen zu holen. Als Abjatar mit den Losen kam, 8 fragte David den HERRN: »Soll ich dieser Räuberbande nachjagen? Werde ich sie einholen?« Die Antwort lautete: »Ja, verfolg sie! Du wirst sie einholen und alle Gefangenen befreien.« 9 Da brachen David und seine 600 Männer wieder auf. Beim Bach Besor blieben etwa 200 von ihnen zurück, denn sie waren so erschöpft, dass sie nicht mehr weiterkonnten. Die restlichen 400 Soldaten überquerten den Bach und setzten die Verfolgung fort. 11 Unterwegs fanden sie einen jungen Mann aus Ägypten, der auf freiem Feld am Boden lag. Sie trugen ihn zu David und gaben ihm erst einmal Brot und Wasser, 12 ein Stück Feigenkuchen und zwei Handvoll gepresster Rosinen. Nachdem er sich gestärkt hatte, kam er langsam wieder zu Kräften. Er hatte drei Tage lang nichts gegessen und getrunken. 13 »Zu wem gehörst du und woher kommst du?«, wollte David von ihm wissen. Der Mann antwortete: »Ich bin ein Ägypter, der Sklave eines Amalekiters. Mein Herr hat mich hier liegen gelassen, als ich vor drei Tagen krank wurde. 14 Wir hatten vorher das südliche Stammesgebiet der Philister überfallen, dann auch Gebiete von Juda, besonders den Süden, wo die Nachkommen von Kaleb wohnen. Die Stadt Ziklag haben wir in Schutt und Asche gelegt.« 15 David fragte: »Kannst du mir zeigen, wohin diese Räuberbande gezogen ist?« Der Ägypter antwortete: »Wenn du mir bei Gott schwörst, dass du mich nicht umbringst oder an meinen Herrn auslieferst, dann führe ich dich zu ihnen.« 16 Und so zeigte er David den Weg zum Lager der Amalekiter. Die hatten sich über die ganze Gegend zerstreut. Sie aßen und tranken und feierten ein Freudenfest, denn sie hatten bei ihren Raubzügen durch das Land der Philister und durch Juda reiche Beute gemacht. 17 Früh am nächsten Morgen, als es gerade hell wurde, griff David mit seinen Männern an. In einer langen Schlacht, die bis zum Abend* dauerte, schlugen sie ihre Feinde. Bis auf 400 junge Männer, die auf Kamelen flohen, konnte niemand entrinnen. 18 David befreite die Gefangenen, auch seine beiden Frauen, und eroberte alles zurück, was die Amalekiter erbeutet hatten. 19 Seine Soldaten sahen alle ihre Familien wieder, niemand wurde vermisst. Auch ihren Besitz gab David ihnen zurück. 20 Die Rinder, Schafe und Ziegen der Amalekiter nahm David mit. Seine Leute trieben sie vor ihrem eigenen Vieh her und sagten: »Das ist Davids Beute!«

Die Verteilung der Beute

21 Die 200 Männer, die David vor Erschöpfung nicht mehr folgen konnten und am Bach Besor zurückgeblieben waren, liefen ihm und seinen Männern entgegen, als diese zurückkehrten. David ging auf sie zu und begrüßte sie freundlich. 22 Von denen, die mit David in den Kampf gezogen waren, dachten einige Männer jedoch nur an ihren eigenen Vorteil. Sie forderten: »Die hier haben uns in der Schlacht im Stich gelassen. Also sollen sie auch nichts von der Beute bekommen, die wir unter Lebensgefahr den Feinden entrissen haben! Ihre Frauen und Kinder dürfen sie wieder mitnehmen. Weiter haben sie hier nichts mehr verloren.« 23 Doch da schritt David ein: »Nein, meine Freunde, so machen wir es nicht! Denn alles hat uns der HERR geschenkt! Er hat uns bewahrt und uns über diese Räuberhorde siegen lassen! 24 Und da sollte jemand eurem Vorschlag zustimmen? Wer zurückbleibt und das Lager bewacht, soll genauso viel erhalten wie jene, die in den Kampf ziehen. Alle sollen die Beute miteinander teilen.« 25 Von da an wurde es immer so gehandhabt. David machte es zu einem Gesetz im israelitischen Recht, das noch heute in Kraft ist. 26 Als David wieder in Ziklag war, schickte er einen Teil der Beute an die führenden Männer von Juda, die seine Freunde waren; er ließ ihnen ausrichten: »Diese Gabe ist für euch. Sie ist ein Teil der Beute, die David den Feinden des HERRN abgenommen hat.« 27 Er sandte Geschenke an die Städte Betul, Rama im Süden, Jattir, 28 Aroër, Sifmot, Eschtemoa, 29 Karmel, Horma, Bor-Aschan, Atach und Hebron, außerdem an die Städte der Jerachmeeliter und der Keniter und an alle anderen Orte, wo er sich mit seinen Leuten aufgehalten hatte.