1.Mose 8 | Neue Genfer Übersetzung Nuova Riveduta 2006

1.Mose 8 | Neue Genfer Übersetzung

Das Ende der Flut

1 Aber Gott hatte Noah, die wilden Tiere und die Nutztiere, die bei ihm in der Arche waren, nicht vergessen.* Er ließ einen Wind über die Erde wehen, und das Wasser begann zu sinken. 2 Die Quellen der Tiefe versiegten, die Schleusen des Himmels schlossen sich, und der Regen hörte auf*. 3 Allmählich floss das Wasser ab. Hundertfünfzig Tage nach Beginn der Flut* war es wieder so weit gesunken, 4 dass die Arche auf dem Gebirge Ararat aufsetzte. Das geschah am 17. Tag des 7. Monats. 5 Der Wasserstand fiel weiter*. Am 1. Tag des 10. Monats konnte man die ersten Berggipfel ´aus dem Wasser ragen` sehen. 6 Weitere vierzig Tage später öffnete Noah das Fenster, das er an der Arche angebracht hatte, 7 und ließ einen Raben hinaus. Der Rabe ´kam nicht mehr zurück`, sondern flog hin und her, bis die Erde wieder trocken war.* 8 Nach dem Raben ließ Noah eine Taube fliegen, um herauszufinden, ob das Wasser abgelaufen war. 9 Die Taube fand keinen Platz, an dem sie sich niederlassen konnte, weil die Erde noch überall von Wasser bedeckt war; deshalb kehrte sie wieder zu Noah zurück. Noah streckte die Hand aus und holte sie wieder zu sich in die Arche. 10 Er wartete eine Woche und ließ sie erneut fliegen. 11 Diesmal kam sie ´erst` am Abend zurück. Im Schnabel hatte sie ein frisches Blatt vom Ölbaum. Da wusste Noah, dass das Wasser abgelaufen war. 12 Er wartete eine weitere Woche, bis er die Taube zum dritten Mal fliegen ließ. Diesmal kam sie nicht mehr zu ihm zurück.

Noah, seine Familie und die Tiere verlassen die Arche

13 In dem Jahr, in dem Noah 601 Jahre alt wurde*, am 1. Tag des 1. Monats, war das Wasser abgelaufen. Noah öffnete das Dach der Arche und stellte fest, dass kein Wasser mehr zu sehen war. 14 Am 27. Tag des 2. Monats war der Boden schließlich ganz trocken. 15 Gott sagte zu Noah: 16 »Verlass jetzt mit deiner Frau, deinen Söhnen und deinen Schwiegertöchtern die Arche. 17 Lass alle Tiere, die du mitgenommen hast, die Vögel, die Landtiere und die Kriechtiere, hinaus ins Freie. Es soll auf der Erde wieder von Tieren wimmeln, sie sollen sich vermehren und die Erde bevölkern.« 18 Also verließ Noah mit seiner Frau, seinen Söhnen und seinen Schwiegertöchtern das Schiff. 19 Auch die Tiere kamen heraus, all die verschiedenen Arten, von den Kriechtieren bis zu den Vögeln*.

Gott schließt einen Bund mit den Menschen

20 Dann baute Noah für den HERRN einen Altar. Er wählte von allen reinen Tier- und Vogelarten einige Tiere aus* und brachte sie auf dem Altar als Brandopfer dar. 21 Der HERR roch den besänftigenden Duft des Opfers und sagte sich: »Nie wieder werde ich der Menschen wegen die Erde verfluchen! Denn es ist nun einmal so, dass ihre Gedanken zum Bösen führen, und zwar schon von Kindheit an.* Nie wieder werde ich alles Leben vernichten, wie ich es getan habe. 22 ´Von nun an gilt:` Saat und Ernte, Frost und Hitze, Sommer und Winter, Tag und Nacht werden nicht aufhören, solange die Erde besteht.«

Bibeltext der Neuen Genfer Übersetzung (NGÜ). © Neues Testament und Psalmen: Genfer Bibelgesellschaft Romanel-sur-Lausanne, Schweiz. © Altes Testament: Genfer Bibelgesellschaft Romanel-sur-Lausanne, Schweiz, Brunnen Verlag GmbH Gießen, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart. Wiedergegeben mit freundlicher Genehmigung. Alle Rechte vorbehalten.

Nuova Riveduta 2006

Fine del diluvio. Noè esce dall’arca

1 Poi Dio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame che era con lui nell’arca; e Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si calmarono; 2 le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse, e cessò la pioggia dal cielo; 3 le acque andarono via via ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni cominciarono a diminuire. 4 Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l’arca si fermò sulle montagne dell’Ararat*. 5 Le acque andarono diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti. 6 Dopo quaranta giorni Noè aprì la finestra che aveva fatta nell’arca 7 e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono prosciugate sulla terra. 8 Poi mandò fuori la colomba per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra. 9 La colomba non trovò dove posare la pianta del suo piede e tornò a lui nell’arca, perché c’erano le acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese e la portò con sé dentro l’arca. 10 Aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca. 11 E la colomba tornò da lui verso sera; ed ecco, aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo. Così Noè capì che le acque erano diminuite sopra la terra. 12 Aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più da lui. 13 L’anno seicentouno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque erano asciugate sulla terra e Noè scoperchiò l’arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta. 14 Il secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta. 15 Dio parlò allora a Noè dicendo: 16 «Esci dall’arca tu, tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te. 17 Tutti gli animali che sono con te, di ogni specie, volatili, bestiame e tutti i rettili che strisciano sulla terra, falli uscire con te, perché possano disseminarsi sulla terra, siano fecondi e si moltiplichino su di essa». 18 Noè uscì con i suoi figli, con sua moglie e con le mogli dei suoi figli. 19 Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quello che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’arca. 20 Noè costruì un altare al Signore; prese animali puri di ogni specie e uccelli puri di ogni specie e offrì olocausti sull’altare. 21 Il Signore sentì un odore soave; e il Signore disse in cuor suo: «Io non maledirò più la terra a motivo dell’uomo, poiché il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dall’adolescenza; non colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. 22 Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai».